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Attualità sabato 05 dicembre 2015 ore 18:00

Festa della Toscana nel segno dell’Agricoltura

Ecco il progetto che contempla a gennaio un incontro all’Enriques e una mostra al Ridotto sull’istruzione agraria da Cosimo Ridolfi ai giorni nostri



CASTELFIORENTINO — L’istruzione come veicolo di “progresso” nell’agricoltura, da Cosimo Ridolfi alla recente attivazione dell’Agrario all’Istituto Superiore “F. Enriques”. E’ questo il tema del progetto che il Comune ha elaborato per la “Festa della Toscana 2015”, e che contempla a gennaio due iniziative, tra loro complementari: un incontro all’Enriques (14 gennaio) e una mostra al Ridotto del Teatro del Popolo, dal 16 gennaio al 1 febbraio 2016.

I contenuti del progetto sono stati illustrati nella sala rossa del Palazzo Comunale, alla presenza di due delegazioni di studenti (Istituto Superiore “F. Enriques” e Istituto Comprensivo di Castelfiorentino), nonché dei rappresentanti delle associazioni di categoria degli agricoltori. Fra gli invitati, oltre alle autorità, anche i consiglieri comunali. 

Sono intervenuti alla presentazione il Sindaco, Alessio Falorni, il presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Ginori, il dirigente dell’Istituto Comprensivo Gerardo Di Fonzo, il prof. Daniele Mangini (Istituto F. Enriques, indirizzo agrario) la dott.ssa Francesca Gallorini, e infine Charlotte Tacke per la Villa di Meleto.

A Meleto, come è noto, Cosimo Ridolfi fondò la prima scuola agraria in Italia nel 1834, gettando il seme della centralità dell’istruzione come veicolo di progresso dell’agricoltura. Un’esperienza innovativa per l’epoca, che Ridolfi avrebbe poi replicato negli anni ’40 promuovendo l’istruzione agraria alla dignità di un insegnamento nelle cattedre universitarie. Ed è proprio partendo da Cosimo Ridolfi che il progetto si propone di sviluppare e approfondire il tema dell’istruzione e della sperimentazione nell’agricoltura con una proiezione sull’attualità, sulle sfide e le nuove prospettive che un “ritorno alla terra” può aprire nella realtà odierna.

L’incontro in programma all’Enriques (giovedì 14 gennaio) e che vedrà come protagonisti diversi operatori del settore, potrà offrire numerosi spunti anche all’offerta formativa del nuovo indirizzo Agrario dell’Istituto, prospettando i legami e le possibili sinergie con alcuni temi “caldi” quali la riscoperta degli antichi grani toscani, la filiera corta, le nuove frontiere della produzione biologica, le classiche produzioni di qualità come vino e olio, ecc..

Al Ridotto del Teatro del Popolo, inoltre, è prevista dal 16 gennaio al 1 febbraio 2016 una mostra dove si potranno ammirare per la prima volta diversi documenti e cimeli provenienti dalla Villa di Meleto, nonché alcuni strumenti e attrezzi messi a disposizione dal Comitato Agricoltori di Castelfiorentino, con una sezione finale riservata al nuovo indirizzo Agrario dell’Enriques. Previsto anche un contributo, in termini di ricerca, da parte degli studenti dei due istituti.

Nell’ambito della Festa della Toscana 2015 – sottolinea Alessandro Ginori, presidente del Consiglio Comunale – abbiamo elaborato questo progetto, che si propone di cogliere due obiettivi: richiamare l’attenzione sulla nuova offerta formativa dell’Enriques, e in particolare l’indirizzo Agrario, dove da quest’anno sono già state attivate due classi, e riscoprire e valorizzare in modo congiunto l’esperienza di Cosimo Ridolfi a Meleto, una figura centrale della prima metà dell’Ottocento che finora è stata studiata in un ambito puramente accademico.”

“Vogliamo che la figura e la lezione di Cosimo Ridolfi diventi un patrimonio per l’intera comunità di Castelfiorentino – sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni – perché offre numerosi spunti per uno sviluppo del territorio in più direzioni: dall’istruzione, attraverso l’Istituto Enriques, al turismo, valorizzando l’esperienza di Meleto in un itinerario culturale che sia in grado di suscitare interesse intorno alle eccellenze e ai personaggi che hanno dato un contributo importante alla nostra storia: da Cosimo Ridolfi a Benozzo Gozzoli, fino a Filippo Brunelleschi. E’ un terreno sul quale c’è molto lavoro da fare, ma che abbiamo cominciato a dissodare bene”.


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