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Attualità mercoledì 09 agosto 2017 ore 16:50

"La Regione vuole che il Padule sia valorizzato"

Il Padule di Fucecchio

L'assessora regionale all'ambiente ha assicurato che per la gestione delle strutture del Padule di Fucecchio e Lago di Sibolla ci sarà concertazione



FIRENZE — "Sul tema della gestione delle strutture del Padule di Fucecchio e Lago di Sibolla - ha dichiarato l'assessora toscana Federica Fratoni - a settembre tornerà a riunirsi il tavolo di confronto e ogni decisione verrà condivisa a quel livello. Nessuno spezzatino , dunque, ma solo l'intenzione e l'attenzione alla condivisione e alla valorizzazione di una risorsa che la Regione ha a cuore".

Le parole di Fratoni sono scaturite a seguito di alcune osservazioni mosse dal professor Leonardo Rombai, presidente regionale di Italia Nostra, che ha auspicato una progettualità unitaria di sviluppo e di tutela.

Raccolgo con estremo interesse le sollecitazioni formulate dal professor Rombai - ha quindi replicato Fratoni - alle quali sento il dovere di fornire alcuni elementi di chiarimento, che ritengo rassicuranti. L'area umida del Padule di Fucecchio rappresenta un patrimonio di grande valore, di per sé e nel più ampio contesto delle riserve naturali per le quali la Regione Toscana ha assunto la competenza a partire dal primo gennaio 2016. Fortunatamente in questi ultimi tempi, l'interesse delle pubbliche amministrazioni locali e dei vari soggetti associativi è tornato ad essere particolarmente forte, segnando, credo, una nuova fase di politica partecipata intorno alle scelte strategiche su quest'area, che riguardano sì la tutela della biodiversità, ma che si spingono molto oltre, ovvero alle tematiche dell'inquinamento, dell'abbandono dei rifiu ti e del progressivo interramento del cratere palustre, solo per fare alcuni esempi. Per questo motivo è stato costituito un ampio tavolo di confronto, quale sede deputata alla definizione delle scelte.

Il Centro di Ricerca e Documentazione del Padule - ha proseguito l'assessora - ha rappresentato e continua ancora oggi a costituire una realtà di pregio, che ha garantito in questi anni un valido supporto agli enti e una fruizione utile e responsabile dell'area. Purtroppo la convenzione che da anni lo legava alla Provincia di Pistoia si è interrotta ben prima del subentro della Regione nella funzione, a causa delle note difficoltà di bilancio di quell'ente. Nello stesso periodo sono infatti venute meno anche le convenzioni con il Consorzio di bonifica e con l'azienda agricola Calstelmartini, che assicuravano gli interventi di manutenzione nelle riserve palustri.

Motivo per cui, nell'anno 2015, è stato sottoscritto un accordo fra Regione, comuni rivieraschi, Provincia e Consorzio Basso Valdarno, nel quale è stato previsto il contributo regionale di 30mila euro, che verrà materialmente erogato nei prossimi giorni a favore della Provincia e attinente alle attività del Centro. In quell'atto, inoltre, è statuito l'impegno dei soci a operare una nuova definizione della veste giuridica della onlus, che la renda più coerente con i tempi attuali e sostenibile da parte dei soci.

Rispetto al tema della gestione delle strutture non sussiste alcuna volontà di operare spezzatini di sorta. A settembre il tavolo di confronto tornerà a riunirsi proprio su questo punto e ogni decisione verrà condivisa a quel livello. Semmai l'intento dichiarato è quello di coinvolgere maggiormente i comuni rivieraschi, soprattutto coloro che hanno materialmente contribuito alla costruzione delle strutture (come Larciano e Altopascio) e che oggi più che in passato intendono farsene carico insieme alla Regione. Tutto questo però nell'ambito di un'unica progettualità condivisa.

Non a caso il tavolo di confronto si è esteso fino al lago di Sibolla, proprio per garantire una gestione e soprattutto una valorizzazione unitaria per la quale è necessario il contributo di tutti. Peraltro, la proprietà dei beni non è stata ancora trasferita alla Regione dalle Province di Pistoia e Lucca, per cui non mancheranno il tempo e l'occasione per affrontare compiutamente il confronto e addivenire alla soluzione più confacente alle finalità pubbliche.


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