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Attualità martedì 19 gennaio 2016 ore 19:10

Riconoscimento di qualità per il San Giuseppe

Trapianti di organi e tessuti: eccellenti standard per l'ospedale. Tra le attività anche la donazione del sangue del cordone ombelicale



EMPOLI — Ancora un riconoscimento alla qualità dei servizi e delle attività dell’ospedale empolese in questo momento di riorganizzazione delle aziende sanitarie.

Il coordinamento donazioni organi, tessuti e cellule dell’ospedale “San Giuseppe” di Empoli ha ricevuto la visita della commissione regionale per la verifica dell'allineamento delle attività di prelievo, come da normativa.

La commissione, diretta da Anna Nativi, coordinatrice per l’Organizzazione Toscana Trapianti dell’Azienda di area vasta Sud ha espresso il parere positivo sul coordinamento donazioni, con i complimenti da parte dell'intera Rete Trapiantologica regionale e nazionale per gli eccellenti risultati e per il contributo sempre puntuale e presente degli operatori che svolgono questa attività.

Comprensibile la soddisfazione del coordinatore locale, Tommaso Burchietti e del personale infermieristico che con lui opera, Emanuele Ginori, con funzioni anch’egli di coordinamento, e le due referenti dell’area medica , Stefania Regoli, e dell’area chirurgica, Lara Leoncini.

Il modello organizzativo adottato vede anche la particolare attenzione sia dell’intero settore infermieristico e tecnico, diretto da Loriana Meini, che del personale medico dell’Anestesia e rianimazione, rappresentato da Simone Peruzzi e diretto da Rosario Spina. Non trascurabili l’impegno della direzione di presidio, affidata a Eluisa Lo Presti, e del medico legale Laura Bonfanti per le commissioni accertamento morte.

“Le attività del coordinamento donazioni sono aumentate nel giro di qualche anno - ha dichiarato Alessandro Scarafuggi, direttore dell’unità operativa complessa Innovazione e sistema qualità territoriale di Empoli - Grazie all’impegno volenteroso di tutti e all’operatività garantita 24 ore su 24 in tutti i giorni dell’anno, si sono potuti raggiungere ottimi standard quali/quantitativi nella donazione di organi e tessuti da cadavere”.

Nell'anno 2015 il personale del coordinamento, o con esso collaborante, è stato attivato per n. 263 decessi per morte cardiaca e per n. 21 decessi con morte encefalica che, una volta accertate, hanno consentito 9 prelievi multiorgano, 21 prelievi di cornee (42 tessuti corneali prelevati) e 2 prelievi di tessuto cutaneo.

Tra le attività del “coordinamento trapianti” da rilevare anche la donazione del sangue del cordone ombelicale.

Nell’anno 2015 sono stati effettuate dal Punto Nascita di Empoli n. 111 raccolte di sangue cordonale. Durante l'anno sono state valutate per l’idoneità alla donazione 226 donne/coppie per l’idoneità alla donazione (n. 190 presso i centri trasfusionali di Empoli, n. 36 presso il coordinamento donazioni).

Il coordinamento locale ha proseguito il progetto pilota “Donazione del tessuto muscolo-scheletrico da vivente”, in collaborazione con l’OTT e il centro conservazione tessuto osseo dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi.

Dall'inizio del progetto, e per tutto l'anno 2015, sono stati selezionati n. 173 donatori e sono state prelevate n. 122 teste femorali.

Al 31 dicembre 2015 sono state distribuite n. 58 teste femorali presso le sale operatorie di ortopedia e traumatologia regionali.

“I risultati raggiunti non potevano prescindere da una generale sensibilità verso la donazione, garantita dalla popolazione del nostro territorio e sostenuta con attività di formazione presso gli istituti scolastici - ha aggiunto Scarafuggi - coinvolgendo oltre 1200 studenti”.

E’ stato significativo anche l’impegno degli uffici anagrafe dei comuni, che nell’ambito del progetto “Una scelta in Comune” hanno favorito la raccolta delle disponibilità alla donazione al momento del rilascio o del rinnovo dei documenti di identità, come il supporto dei giovani del servizio civile regionale: due operatori sono stati destinati a tempo pieno al progetto “Ad vitam: trapianto se dono”.

“Non possiamo fare a meno di rivolgere un pensiero grato a tutti coloro che per scelta individuale fatta in vita e per il messaggio che erano riusciti a trasmettere ai propri familiari - ha sottolineato Scarafuggi - sono riusciti a trasformare un evento tragico in un gesto di speranza e di solidarietà, rafforzando anche l’impegno degli operatori sanitari affinché la finalità di tale gesto si potesse realizzare con i migliori risultati possibili”.


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