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Attualità martedì 28 ottobre 2014 ore 16:34

Il museo Be.Go. catalizzatore di risorse

Grazie alla sua vocazione di "Museo diffuso" ha attratto più di un milione di euro in cinque anni grazie all'apporto di soggetti privati e istituzioni



CASTELFIORENTINO — Particolarmente importante, fra i soggetti privati, è il rapporto ormai consolidato con l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze mentre fra le istituzioni è stato forte il sostegno della Regione Toscana.

Ciò che è stata premiata in questi anni non è stata soltanto la qualità artistica del museo ma anche la sua capacità di instaurare un legame virtuoso con il tessuto sociale, educativo, culturale ed economico di Castelfiorentino.

“Dopo più di quattro mesi dall’inizio del mio assessorato – ha osservato l'assessore alla cultura Claudia Centi – ho pensato di rendere noto il lavoro di conoscenza e di progettazione fatto riguardo al Museo Benozzo Gozzoli. Esattamente come la biblioteca, come il teatro o come le scuole in genere il Museo Benozzo Gozzoli svolge attività culturali, educative e sociali dedicate ai bambini, ai diversamente abili, agli anziani e ai cittadini in genere. Numerose le associazioni che collaborano con le operatrici museali e con la Fondazione Teatro del Popolo per rendere centrale il museo in tutti gli avvenimenti della vita cittadina. Perno centrale della COOL, Settimana della cultura a Castelfiorentino, il museo ha visto numerosissimi eventi al suo interno in quesi ultimi 15 giorni, come anche nei mesi estivi. Tra le ultime soddisfazioni ricordo soltanto il progetto dedicato ai malati di Alzheimer e demenza senile per il quale la Regione Toscana ha riconosciuto al museo un contributo di 6.000 euro, o quello per il percorso non vedenti e ipovedenti allestito grazie ad un contributo di circa 19.000 euro dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Per non parlare dei laboratori che le operatrici museali svolgono con le scuole e che quest’anno hanno visto la partecipazione attiva e gratuita di 2.000 bambini degli istituti castellani e del Circondario.”

Passando alle cifre l'assessore ha precisato: “Per la gestione del Museo il Comune di Castelfiorentino trasferisce ogni anno circa 70.000 euro alla Fondazione Teatro del Popolo. Soldi investiti a servizio dell’intera comunità come dimostrano i numeri che si sono susseguiti negli anni: la struttura è stata, infatti, realizzata grazie al contributo di 600.000 euro dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Inoltre, a seguito della creazione del Museo BeGo sono stati spesi 250.000 euro per restaurare l’Oratorio di San Carlo – che si trova a pochi passi dal Be.Go., sempre in via Testaferrata - grazie ad un importante finanziamento regionale. Altri contributi, sempre dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dovuti all’importanza la figura di Benozzo Gozzoli ha assunto sul territorio, sono stati concessi per il restauro del Tabernacolo della Madonna della Tosse, e infine dalla Banca di Cambiano per la rassegna di arte contemporanea “PassionArti” (giunta quest’anno alla 3° edizione). Questo ci dimostra la validità della proposta progettuale del Museo Benozzo Gozzoli, che ha attratto e continua ad attrarre importanti investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale di Castelfiorentino”.

In totale, dunque, conclude Centi “se da un lato il Comune investe 70.000 euro l’anno, fino a questo momento il Museo Benozzo Gozzoli ha raccolto più di un milione di euro, destinati non solo alla realizzazione di tutto il polo museale ed espositivo di via Testaferrata (nel cuore del centro cittadino, a pochi passi dalla stazione ferroviaria) ma anche a vari progetti trasversali in grado di rendere pienamente fruibile la sua offerta culturale sia ai cittadini che ai turisti. In quest’ottica, l’Amministrazione Comunale si è subito attivata (insieme alla Fondazione Teatro del Popolo e i maggiori enti pubblici e privati) per creare progetti di area finalizzati a promuovere il Museo (e, con esso, Castelfiorentino e la Valdelsa) attraverso collaborazioni con tour-operator e agenzie turistiche, promozioni mirate a determinati target (sia con esposizioni di materiale cartaceo nelle principali fiere che sul web) o ancora programmazione di attività di sorytelling, blogging e microblogging e comunicazione web sui principali portali turistici nazionali e internazionali, anche in collegamento con la riscoperta della Via Francigena. Riguardo a questo lavoro iniziale - e che si svilupperà durante la stagione invernale - sento di poter affermare con certezza, insieme all’assessore Cinci, che i benefici si vedranno già nei primi mesi del 2015, anche in periodi di bassa stagione.”


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