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Attualità giovedì 12 marzo 2015 ore 16:53

La Villa Medicea deve essere restituita alla città

Il sindaco Paolo Masetti interviene nuovamente sul futuro della struttura a pochi giorni dalla data prevista per la chiusura definitiva dell'Opg



MONTELUPO FIORENTINO — Riportiamo di seguito la presa di posizione del sindaco di Montelupo Fiorentino

"Il percorso per il superamento degli opg parte da lontano: dal 2008

A seguito di un incontro organizzato proprio a Montelupo Fiorentino è stato promulgato il DPCM del 1 aprile 2008 che ha aperto la strada per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e che con anni di ritardo ha portato alla decisione di chiudere la struttura di Montelupo entro la Primavera del 2015

In prima istanza, anche grazie all’impegno del Forum per la salute in carcere e della Regione Toscana, è stata posta particolare attenzione alla situazione degli internati e alla salvaguardia della loro dignità e dei loro diritti.

Un aspetto, questo, balzato prepotentemente agli onori della cronaca in due diversi momenti: quando il sindaco Rossana Mori, a seguito di un sopralluogo della Asl, emise un’ordinanza (poi annullata dal Tar) che imponeva importanti interventi di adeguamento della struttura che in diverse zone risultava essere fatiscente e del tutto inadeguata alla funzione; a seguito di un ulteriore sopralluogo da parte della Commissione guidata dall’allora senatore Marino che constatò il degrado della struttura e impose, con ordinanza ministeriale, la realizzazione di alcuni interventi di riqualificazione.

A seguito di questo sono stati attuati lavori non solo volti a garantire una tutela dei detenuti, ma di un’entità tale da prefigurare un futuro carcerario delle ex – scuderie.

Nelle ultime settimane si è parlato molto di soldi spesi per il restauro della parte destinata a funzione carceraria. Soldi spesi non opportunamente quando già si profilava all’orizzonte l’ipotesi della chiusura, poi concretizzata nel 2012, o di una ristrutturazione di tipo sanitario.

Mi stupisce che la riflessione non abbia riguardato minimamente la situazione di un bene che è unanimemente riconosciuto come un patrimonio culturale della collettività e che non è stato inserito fra i beni tutelati dall’Unesco proprio perché non fruibile a causa della sua difficile accessibilità e delle condizioni strutturali.

In tanti anni, infatti, l’edificio è andato progressivamente deteriorandosi al punto tale che è stato necessario interrompere anche le visite guidate straordinarie ed è stato interdetto l’accesso alla grotta sull’Arno, un luogo unico e potenzialmente di rara bellezza.

In quanto sindaco di Montelupo Fiorentino desidero difendere gli interessi della città e della comunità che amministro nella consapevolezza che la presenza sul territorio di una struttura carceraria sia incompatibile con il recupero di un pezzo importante di città.

A breve sarà proposta un’intesa istituzionale fra Agenzia del Demanio, Ministero della Giustizia e comune di Montelupo Fiorentino per l’attuazione di un programma di valorizzazione e razionalizzazione degli immobili di proprietà dello stato che rientrano nel complesso della Villa Ambrogiana.

Nel documento l’Amministrazione comunale esprime l’interesse a valutare i termini della fattibilità di un’operazione che possa garantire la realizzazione di dotazioni territoriali nel complesso Villa Ambrogiana caratterizzate da un mix di funzioni sia pubbliche che private tali da valorizzare tutta l’area.

Alla luce di questi sviluppi comprendo le ovvie perplessità del personale dell’Amministrazione Penitenziaria e del personale Sanitario.

Questione affrontata proprio ieri sera nel corso diuna seduta congiunta delle commissioni “Lavoro e Sviluppo Economico” e “Villa Medicea”, per la cui iniziativa ringrazio i due presidenti, Paolo Grasso e Francesco Desii.

In quella sede i rappresentanti dei dipendenti hanno chiesto al Comune di sostenere l’ipotesi di un futuro carcerario per alcuni degli edifici dell’Ambrogiana.

Per quanto nelle mie competenze mi farò carico nelle sedi opportune di sollecitare una particolare attenzione che garantisca la dignità dei lavoratori che con grande professionalità hanno operato, spesso in condizioni di disagio e difficoltà, nell’opg.

Tuttavia non può essere solo questo un elemento di valutazione che impedisca il ritorno di tutto il complesso ad un uso civile a favore della collettività di Montelupo e non solo.

Sono decenni che si parla di chiusura dell’ospedale psichiatrico giudiziario e della conseguente valorizzazione del complesso mediceo, ora che siamo ad un passo dal raggiungimento di questo obiettivo ho tutte le intenzioni di lavorare affinché divenga realtà."


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