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Cultura venerdì 01 gennaio 2016 ore 14:21

ll 2016 è l’anno di Busoni

Il Comune dedica l'anno a uno dei suoi cittadini più illustri, compositore di fama internazionale. Venerdì 8 gennaio l'inaugurazione. Il programma



EMPOLI — Il Comune di Empoli dedica il nuovo anno a uno dei suoi cittadini più illustri. Un anno intero nel segno di un grande compositore di fama internazionale.

Nel 2016 ricorre infatti il centocinquantesimo anniversario della nascita di Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni. Nacque a Empoli il primo aprile 1866, si spense a Berlino il 27 luglio 1924.

Il Comune di Empoli e il Centro studi musicali ferruccio busoni’, con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, hanno organizzato oltre un anno di appuntamenti a lui dedicati.

L’obiettivo è che la Città di Empoli brilli sotto le note di concerti cameristici, sinfonici, corali, vocali, di teatro musicale, di eventi collaterali, con e per i giovani, per omaggiare, ricordare e celebrare uno degli empolesi più apprezzati. Anche la Casa Natale di Ferruccio Busoni, che si trova nella centrale piazza della Vittoria, sede del Centro Studi, sarà oggetto di un restyling in occasione di una riscoperta dei luoghi dell’artista.

Inaugurazione - Si inizia subito, venerdì 8 gennaio, alle 21, al Teatro Shalom, con un concerto realizzato interamente da musicisti empolesi. L’inaugurazione del 150° anniversario della nascita di Ferruccio Busoni, a cura di Lorenzo Ancillotti, è affidata - per espresso desiderio dell'amministrazione comunale - a un quintetto di valenti artisti locali, la cui notorietà artistica ha oltrepassato i confini della città.

Il pianista Alessio Cioni, affermatosi in numerosi concorsi internazionali, ha ottenuto il 6° Premio al Concorso Busoni di Bolzano e oggi è presidente dell'Associazione culturale empolese SilVer.

Il violinista Damiano Tognetti, spalla dell'Orchestra da Camera Fiorentina, affiancato dal collega Attila Simon, formatosi all'Accademia Liszt di Budapest.

E poi ancora la violista Caterina Cioli, vincitrice del Concorso di Vittorio Veneto, fa parte stabilmente dell'Orchestra della Toscana, mentre il violoncellista Lucio Labella Danzi è docente presso il Conservatorio di Firenze.

Il programma comprende due pagine busoniane giovanili di raro ascolto, particolarmente significative per aprire le celebrazioni del 2016, seguite da uno dei massimi capolavori cameristici quale il Quintetto di Dvorak, compositore molto apprezzato da Busoni.

Il programma - Sono venti gli eventi programmati nel corso del 2016 da un comitato scientifico appositamente costituito, che fanno seguito al breve prologo delle Giornate Busoniane, tenutesi a fine 2015. Un unico filo conduttore per le rassegne in questa annata sarà la presenza di almeno una pagina di Busoni in ogni concerto, per contraddistinguere l’eccezionalità delle iniziative e, allo stesso tempo, rimettere in circolazione il repertorio busoniano.

Un patrimonio culturale che riflette l’animo e la preparazione polivalente di un artista che si è cimentato in tutti i settori musicali: teatrale, sinfonico, cameristico, vocale, strumentale, sacro e profano. Una raccolta forse troppo trascurata dalla programmazione corrente in Italia e che ‘Busoni 150’ si prefigge di riportare all’attenzione del grande pubblico di appassionati, ma anche dei suoi concittadini, degli empolesi, di tutte le età, con particolare attenzione anche ai giovani.

Evento di grande richiamo sarà il concerto di Stefano Bollani in programma l’11 maggio 2016. Prima e dopo numerosi appuntamenti di qualità, con interpreti internazionali, tra i quali come detto musicisti empolesi che apriranno e chiuderanno l’annata.

Chi era Ferruccio Busoni - Descritto in una targa commemorativa a Berlino, dove risiedette, come Musiker, Denker, Lehrer (musicista, pensatore, insegnante), Ferruccio Busoni fu introdotto allo studio della musica sin da bambino; debuttò a soli sette anni come pianista, e a soli dodici scrisse un concerto per pianoforte e archi.

Nato da madre triestina, Anna Weiss, per metà tedesca, pianista di professione, e da padre empolese, Ferdinando Busoni, clarinettista, figlio unico, Ferruccio Busoni fu spesso al seguito dei genitori nei loro viaggi alla scoperta di nuovi mondi musicali.

Diviso ma complementare tra le due patrie, Busoni fu semplicemente un italiano nell’animo che pensava in tedesco, riuscendo a sintetizzare felicemente le due culture.


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