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Attualità lunedì 10 novembre 2014 ore 12:42

Mafia, lo Spi-Cgil promuove un dibattito

L'incontro avrà luogo il 17 novembre alle ore 18 al circolo Arci Puppino e si concluderà con una cena di solidarietà per una cooperativa di Corleone



CASTELFIORENTINO — L'iniziativa, che si intitola "Infiltrazioni mafiose e sfida della legalità", vedrà la partecipazione del sindaco Alessio Falorni, di Renato Scalia, della fondazione Antonio Caponnetto, di Maurizio Pascucci, presidente dell'associazione "Fior di Corleone" e di Laura Rimi, consigliere comunale con delega alla legalità. Obiettivo della serata è quello di puntare i riflettore su un fenomeno, quello dell'infiltrazione mafiosa, che sta raggiungendo livelli preoccupanti anche in Toscana, se si pensa che dai dati raccolti dalla commissione affari istituzionali del consiglio regionale risultano ben 35 organizzazioni mafiose censite dalle varie inchieste giudiziarie, la maggior parte delle quali dedite al riciclaggio di denaro frutto di azioni criminose.

“Si tratta di una modalità ugualmente pericolosa – ha sottolineato il sindaco Falorni – che deve pertanto indurci a moltiplicare tutte le iniziative possibili per contrastare investimenti sul nostro territorio di origine illecita, unitamente a quelle campagne di sensibilizzazione in difesa della legalità che già vengono svolte all’interno delle scuole e a tutti i livelli della nostra comunità grazie anche all’insostituibile apporto delle associazioni, come lo SPI-CGIL”.

L'iniziativa si concluderà con una cena di solidarietà per la cooperativa "Lavoro e non solo" di Corleone.

Quella di lunedì è un'altra tappa che lo Spi Cgil raggiunge nel proprio percorso contro la criminalità organizzata. Ogni anno infatti il sindacato dei pensionati invia gruppi di persone in Sicilia per dare una mano alla cooperativa, rafforzando un legame che ormai va avanti da anni. Questa estate è stata la volta di due volontari di Castelfiorentino, Marcello Tomesani e Ivana Volterrani e due di Certaldo, Fedora Nannini e Maria Cristofani.

“Due aspetti mi hanno colpito di più di questa esperienza – ha sottolineato Ivana Volterrani – il grande coraggio che i soci della cooperativa hanno avuto nel coltivare i terreni confiscati alle mafie e il rapporto che ogni volta si crea tra noi pensionati dello SPI (“spioni” come ci definiscono allegramente) e questi ragazzi, i quali sono molto interessati alle battaglie che noi abbiamo condotto in passato: il divorzio, il diritto di famiglia, lo statuto dei lavoratori, gli asili nido, l’emancipazione delle donne. Ci ascoltano volentieri, e sono molto sorpresi di sapere che ci sono volute tante lotte per realizzare conquiste di civiltà. Inoltre, capiscono che vivere accanto a persone che combattono ogni giorno per la giustizia è un bell’insegnamento e un esempio di cui tutti abbiamo bisogno”.


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