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Attualità sabato 04 febbraio 2017 ore 10:23

Progetti congiunti di integrazione per migranti

Nasce un tavolo di coordinamento fra l’amministrazione comunale e le realtà che gestiscono le tre strutture presenti sul territorio



MONTELUPO — A Montelupo Fiorentino sono presenti 47 richiedenti asilo, ospitate in tre strutture diverse, gestite da altrettante realtà.

Il centro di Camaioni, gestito dalla Misericordia di Empoli ospita 14 uomini, prevalentemente nigeriani; il centro in via del Lavoro, gestito dalla cooperativa Colori ospita 23 persone, pakistani e nigeriani; infine il centro di via Fratelli Cervi, gestito da Multicons, ospita 10 donne (somale e nigeriane). Tutte le persone ospitate hanno presentato domanda di asilo politico. Solitamente la percentuale di accettazione supera il 10 per cento.

Tutte queste esperienze sono accomunate dalla procedura che ha visto la stipula di una convenzione direttamente con la Prefettura; solamente per il caso del centro collocato nella zona de Le Pratella, l’amministrazione ha seguito direttamente tutto il percorso ed è stata coinvolta in alcune attività.

L’esigenza del Comune è quella di conoscere in maniera più approfondita queste realtà anche al fine di realizzare progetti di integrazione con il territorio. Per questa ragione è stato promosso un incontro fra la giunta e i tre soggetti gestori, da cui è scaturita la decisione di dare vita a un tavolo di confronto.

Sono emerse alcune informazioni interessanti sulle diverse realtà.

La storia di un ragazzo pakistano che fa volontariato in una residenza per anziani o quella di tre giovani scelti per partecipare a un torneo nazionale di “calcio sociale”; o ancora l’avvio di un piccolo laboratorio di sartoria.

Sono poi stati condivisi i primi interventi di sensibilizzazione della popolazione locale. Saranno organizzati alcuni incontri con gli alunni della scuola media, in cui un piccolo numero di richiedenti asilo racconteranno le loro storie. Lo stesso materiale sarà poi pubblicato anche sul sito del Comune sotto forma di video interviste, con la finalità di condividerlo anche con la cittadinanza.

"A livello nazionale stiamo ancora affrontando l’accoglienza dei richiedenti asilo come un’emergenza, senza considerare che sul territorio sono presenti da alcuni mesi, persone in maniera stanziale, in attesa della conclusione di procedimenti amministrativi che possono avere tempi anche molto lunghi. A questo dato di fatto si aggiunge una narrazione dell’intera vicenda fatta dai media che rischia di alimentare e consolidare gli stereotipi più biechi. – spiega l’assessore alle politiche sociali Marinella Chiti - Il comune non è direttamente coinvolto nell’accoglienza, ma a nostro parere ha il dovere di intervenire sugli aspetti culturali e sociali. Ci interessa proporre e sperimentare un modello di accoglienza finalizzato a stimolare il confronto e a abbattere i pregiudizi. Il primo passo è sicuramente la conoscenza delle storie delle persone che sono arrivate a Montelupo: come si chiamano? Quanti anni hanno? Da dove arrivano? Perché sono fuggiti?".

"Il secondo aspetto -aggiunge l'assessore-  è legato al coinvolgimento nella vita cittadina; in questo senso l’idea più semplice che ci è venuta è quella di proporre un momento conviviale e di scambio culinario, aperto a tutta la città Infine, ovviamente, proseguiremo con il coinvolgimento nelle attività legate al decoro urbano della città".


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