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Attualità lunedì 25 giugno 2018 ore 16:00

Nuove fioriere in terracotta nel paese alto

Sono state donate al Comune dall'Unione delle fornaci della Terracotta di Montelupo Fiorentino. I nuovi elementi d'arredo scoraggiano la sosta in Ztl



CASTELFIORENTINO — Il loro aspetto è davvero imponente, ed è il risultato di un processo di lavorazione artigianale attuato per stadi, mediante la cosidetta tecnica del colombino . Un metodo che i maestri terracottai conoscono bene, in quanto tramandato nel corso dei secoli attraverso più generazioni. 

Dalla manualità di questi artigiani nascono veri e propri oggetti d’arte, come le nuove fioriere in terracotta che da alcuni giorni hanno fatto la loro comparsa nelle principali vie del centro storico alto, con una duplice funzione: come elementi di arredo urbano a come dissuasori della sosta in Ztl.

Le nuove quattro fioriere (presto sarà posizionata anche la quinta), presentano come figura un giglio (simbolo del Comune di Castelfiorentino) e sono state donate al Comune dall'Unione delle fornaci della Terracotta di Montelupo Fiorentino, associazione costituita nel 2001 da alcuni maestri terracottai con l’obiettivo di preservare il patrimonio storico e culturale di un’antica tradizione artigianale.

Le fioriere, interamente lavorate a mano, sono state realizzate mediante la tecnica del colombino, che consiste nel mettere una sopra l’altra delle fasce di argilla (aspettando il tempo necessario per far sì che ciascuna fascia abbia raggiunto una sufficiente consistenza) fino all’opera finale.


“La nostra associazione – spiega il presidente Marco Lotti - è nata a Sanminiatello, frazione di Montelupo, dove un tempo esistevano le antiche fornaci nelle quali venivano prodotti orci, vasi, mattoni, tegole e altri oggetti con le antiche tecniche della laborazione a mano dell’argilla. Ci prefiggiamo lo scopo di divulgare e quindi non disperdere questa antica tradizione, anche partecipando a diverse manifestazioni, con dimostrazioni dal vivo delle varie tecniche di lavorazione: dal colombino, al tornio, alla modellatura, alla scalfitura, al calco, sempre manipolando l’argilla come unica materia”.

“Ringrazio l’associazione dei maestri terracottai, di cui fanno parte alcuni nostri concittadini fra cui Giovanni Fiaschi – ha sottolineato il sindaco, Alessio Falorni – perché questi piccoli capolavori di artigianato contribuiscono a rendere più decorosa la parte storica del nostro paese, e contestualmente scoraggiano la sosta delle auto dove vige il divieto, come ad esempio tra via Attavanti e via Bertini, assecondando con ciò una precisa richiesta degli stessi residenti”.


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