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Attualità martedì 24 marzo 2015 ore 08:33

'Poetwitter', la vincitrice si racconta

Si è svolta sabato scorso la premiazione del concorso promosso dal Comune e dalla biblioteca comunale nell'ambito della Giornata mondiale della poesia



EMPOLI — I cinque poeti vincitori, che sono stati premiati nel corso dell'iniziativa 'Poesia in atto' che si è svolta nel Chiostro degli Agostiniani, sono Simona Merlo, Marco Faraoni, Silvia Atzeni, Guido Magnani e Patrizia Socci.

La prima classificata, Simona Merlo, ha vinto con il tweet: "Illusione di libertà. Non chiamarmi compagna che di me non sai nulla. Cercami senza #luce. Per non #morire. Di nuovo.". La giuria del premio ha spiegato la sua vittoria con queste motivazioni: 

"- Per il linguaggio moderno e consapevole del mezzo

- Finalmente l’uso dell’Hashtag, condicio sine qua non di un vero e efficace tweet.
- Il poeta con questo tweet ci dà la sensazione precisa di mistero, di fascino, facendo immaginare una storia sentimentale che parte da un tempo lontano e che scorge in lontananza un futuro. Una speranza."

Abbiamo raggiunto Simona Merlo per una breve intervista:

Come mai hai deciso di partecipare al concorso e cosa pensi di questo tipo di iniziative?
"Poetwitter mi ha colpito da subito per la sua originalità; spesso i concorsi prevedono limiti sul tema e sul numero di caratteri o cartelle da poter usare ma non mi era mai capitata una sfida così divertente e tecnologica al tempo stesso. Anni fa, il mio mentore giornalistico mi disse: “Ciò che si deve scrivere su un fatto, su una notizia, dovrebbe ‘stare’ in un solo sms”. Come sempre anticipava
i tempi."

Come è nato il tuo tweet vincente? Svelaci cosa ti ha ispirato. Oltre a volere la libertà e non voleresser chiamata compagna...

Ho segnato su un file word la quantità di caratteri a mia disposizione ed ho pensato ad una storia immaginandomi di raccontarla senza limiti. Messo a fuoco ciò che avevo in mente, ho creato un inizio, un piccolo sviluppo ed una fine: aperta. Ho adattato ciò che volevo scrivere alle caratteristiche di un canale diverso cercando di non rinunciare alla bellezza nascosta dietro ogni storia, anche della più piccola.

Quanto i social ed iniziative così possono aiutare gli autori a farsi conoscere?
Direi molto! Sono strumenti preziosi perché non solo fanno parte di una quotidianità sempre in movimento ma soprattutto perché ti permettono di raggiungere lettori altrimenti impensabili. In fondo chi usa questa tipologia di canali per farlo deve leggere, o no?

Solitamente scrivi racconti e poesie. È stato difficile racchiudere in 140 parole il tuo pensiero?
È stata una bella prova: essere così sintetica mi ha fatto riflettere molto sul concetto di racconti o short story. Chi scrive, o anela a farlo, si confronta in ogni caso col foglio bianco, con la capacità di mantenere viva l’attenzione dei lettori, col loro gusto, con personali idee ed ambizioni, con stili e personaggi. Che siano 140 o oltre 200mila caratteri l’impegno a far bene è lo stesso, almeno per me. Se si pensa poi agli Haiku...

Il web 2.0 potrà essere il futuro degli scrittori? Carta e web potranno continuare a coesistere?
Carta e web devono continuare a coesistere. Ci sarà sempre qualcuno con una visione apocalittica del cambiamento in cui il vecchio (o precedente) mezzo di comunicazione verrà inghiottito e, quindi, cancellato da quello nascente. Come se nuovo fosse sinonimo di totalizzante. Invece carta e web dovrebbero semplicemente integrarsi proprio perché riescono a fornire scenari diversi su cui
realizzare “lavori” non obbligatoriamente in antitesi.

Hai scelto la Toscana come "seconda casa", stai trovando ispirazione?
Sto riscoprendo la voglia di studiare e confrontarmi grazie alle numerose iniziative presenti sul territorio, alla bellezza di una regione così variegata e ai profumi di una terra ricca in cultura e tradizioni. Ne vogliamo parlare poi dell’ispirazione che può regalarti un buon vino rosso toscano? (si accettano bottiglie in cambio di poesie).

Il tuo rapporto con le biblioteche?
Da sempre ottime amiche. Mi hanno offerto silenzio, spunti di riflessione, una quantità di libri che mai da sola avrei potuto comprare. Durante gli anni dell’Università mi hanno fornito Internet quando ancora la connessione a casa era per pochi eletti – nessuna domanda sulla mia età, vi prego! – e supporto quando in giro per il mondo hai bisogno di sentirti a casa!


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