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Attualità lunedì 16 marzo 2015 ore 14:52

Quando in Valdelsa c’era il mare

Sabato 21 e domenica 22 marzo all’Oratorio di San Carlo sarà allestita una mostra di fossili a cura del gruppopaleontologico castellano



CASTELFIORENTINO — Ospite d’onore sarà sicuramente lui: il Megalodon, l’antenato preistorico dello squalo bianco, il predatore in cima alla catena alimentare. E anche se non ci sarà la possibilità di averlo tutto intero, ci saranno i suoi denti.

Organizzata dal gruppo paleontologico “C. De Giuli” di Castelfiorentino con il patrocinio del Comune, la mostra “Il mare in Valdelsa. 5 milioni di anni fa” presenta un’accurata selezione di reperti che consentono di cogliere lo sviluppo evolutivo di diverse forme di vita in un periodo compreso tra il Cambriano (600 milioni di anni fa) e il Quaternario (30 mila anni fa). I riflettori saranno naturalmente puntati sulla Valdelsa, la quale nell’età del Pliocene (5 milioni di anni fa) era completamente invasa dal mare, e che ancora oggi conserva preziose testimonianze del suo passato, depositate nei luoghi che all’epoca corrispondevano a veri e propri fondali marini: Gasteropodi, Bivalvi (una specie di conchiglie) ma anche denti di squalo di varie specie. Fra queste, figurano anche esemplari del famoso Megalodon, recuperati in diverse aree del Mediterraneo.

La mostra, allestita mediante cartelloni didattici e alcune bacheche, è stata preceduta da un percorso propedeutico-formativo che il gruppo paleontologico “C. De Giuli”, tramite il dottor Andrea Petri, ha realizzato all’interno delle scuole primarie di Castelfiorentino, Gambassi e Montaione, tanto che diversi studenti che hanno frequentato le lezioni coadiuveranno i soci del gruppo paleontologico nel fare da “guida” alla mostra stessa.

“Questa iniziativa – ha sottolineato Andrea Petri, presidente del Gruppo Paleontologico “C. De Giuli di Castelfiorentino – si inserisce tra quelle organizzate dal nostro gruppo per scopi di divulgazione scientifica, che hanno consentito peraltro di allestire nella Biblioteca Comunale “Vallesiana” una bacheca espositiva permanente, in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici della Toscana. In questa bacheca, si trovano numerosi reperti rinvenuti dal nostro gruppo (ampiamente utilizzati a fini di ricerca dal Museo di Scienze Naturali di Milano e presi in carico come beni indisponibili dello Stato), che hanno permesso di ampliare le conoscenze nella carcinologia, ovvero lo studio dei fossili crostacei della Toscana. Ringrazio pertanto il Comune – ha concluso Petri - per averci offerto l’opportunità di presentare meglio la nostra attività attraverso uno spazio espositivo di pregio come l’Oratorio di San Carlo”.

“Per una volta – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Claudia Centi – il San Carlo ospita una mostra di carattere storico/scientifico curata da un gruppo che ha sempre dimostrato passione e rigore nella ricerca. Credo che essa rappresenti un’occasione curiosa per i più piccoli, desiderosi di imparare e quasi toccare con mano le radici della nostra storia, ma anche per gli adulti, che potranno così approfondire la conoscenza del territorio, poiché molti dei reperti che si potranno ammirare sono stati ritrovati proprio nelle terre della Valdelsa”.

Il gruppo paleontologico “C. De Giuli” di Castelfiorentino è nato nel 2002 e conta decine di appassionati. Per conoscere l’attività del gruppo basta collegarsi al sito web: www.geoelsa.it


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