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Attualità giovedì 09 ottobre 2014 ore 15:17

Scambio di buone pratiche sull'affido

Si è svolto al Cenacolo degli Agostiniani l'iniziativa promossa dall'associazione Nosotras. Un confronto fra le esperienze italiane e olandesi



EMPOLI — Partendo dalla consapevolezza che, od oggi, le politiche di pianificazione familiare non sono riuscite a stimolare la partecipazione consapevole delle famiglie di migranti come soggetti attivi l'incontro puntava a far conoscere lo strumento dell'affido come risposta determinante per far fronte al progetto migratorio delle famiglie e come strumento utile per l'accudimento dei bambini di queste famiglie ma anche per dare la possibilità alle stesse di essere elementi attivi di una solidarietà diffusa fra persone della stessa cultura e di diventare una risorsa utile per la società nel suo complesso.

Con questi presupposti il convegno aveva l'obiettivo di far conoscere e sensibilizzare i partecipanti sull'affido come forma di intervento solidale; promuovere il ricorso all'affido familiare come strumento utile per la conciliazione dei tempi della famiglia, dei tempi di lavoro e dei tempi della formazione; incrementare quindi il numero delle famiglie immigrate disponibile a essere parte attiva di questo progetto in modo tale da poter costruire una banca dati da mettere a disposizione del centro affidi di zona.

La giornata di approfondimento è stata coordinata dalla presidente dell'associazione Nosotras, Laila Abi Ahmed e ha visto gli interventi del sindaco di Empoli Brenda Barnini, presidente dell'Unione dei Comuni del Circondario empolese valdelsa, di Paolo Pomponi, sindaco di Montaione e delegato ai servizi sociali per l'Unione dei Comuni.

La mattinata è iniziata, dopo l'introduzione dei Laila Abi Ahmed e i saluti delle autorità, con una relazione della dottoressa Rossella Boldrini, responsabile dell'unità operativa complessa servizio sociale della Asl 11, nella quale sono stati analizzati i dati del contesto ed i bisogni rilevati nella zona della Società della salute Empoli - Valdarno inferiore e Fiorentina nord ovest.

La parte centrale della mattinata è stata utilizzata per conoscere l'esperienza olandese, con particolare riferimento all'utilizzo dello strumento dell'affido e al sistema di accoglienza dei minori non accompagnati. A questo proposito sono intervenuti la dottoressa Hannah van Duivenbode, che si occupa di servizi sociali dell'area minori e famiglie, e il dottor Marco Vogels, assistente sociale.

La mattinata si è conclusa con la testimonianza di una mamma affidataria, la signora Arlea Ahmed.

Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con alcuni workshop nei quali sono stati approfonditi i temi del ruolo delle donne immigrate nei confronti dell'affido e delle strategie da usare per l'individuazione e il coinvolgimento delle famiglie affidatarie.


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