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Attualità domenica 04 gennaio 2015 ore 09:46

Si chiude Pop Up, un esperimento riuscito

Curiosità e attenzione attorno a questo prima edizione del progetto, promosso dal Comune e dalla Regione Toscana, che ha preso il via il 5 Dicembre



EMPOLI — Il Comune di Empoli è stato uno dei cinque enti locali, insieme a Campi Bisenzio, Cascina, Monteverdi Marittimo e Quarrata che ha deciso di portare avanti questo esperimento di rivitalizzazione dei centri storici.

"In questo mese, grazie alla creatività dei popuppers – ha spiegato l’assessore allo sviluppo economico e alla smart city Antonio Ponzofondi chiusi da anni hanno conosciuto una “seconda vita”: il colpo d'occhio è stato evidente a tutti e può costituire uno stimolo e un incoraggiamento anche per coloro che, un po' più scettici, avevano deciso di non mettere il proprio fondo a disposizione del progetto. Dopo i primi tre giorni sono stati in molti a scegliere di rimanere fino alla fine del mese; alcuni di loro stanno valutando di trattenersi ancora, per entrare in modo stabile nel tessuto commerciale della nostra città."

"L'obiettivo di Pop Up è proprio quello di introdurre pratiche innovative di riuso del patrimonio di fondi sfitti, sia sotto il profilo progettuale che amministrativo. – ha aggiunto Cristian Pardossi, presidente dell’associazione Pop Up - Le ragioni della chiusura di molti fondi che prima ospitavano la fiorente rete commerciale dei nostri centri storici affondano le proprie radici ben oltre la crisi economica degli ultimi anni: è in atto ormai da tempo una trasformazione degli stili di vita e dei modi di fruire la città. In questo senso Pop_Up si propone proprio di introdurre modalità e pratiche innovative, come l'utilizzo temporaneo o la convivenza tra più progetti all'interno di uno stesso spazio, nell'uso di spazi che altrimenti sarebbero destinati all'incuria e all'abbandono ancora per molto tempo."

"La sfida allora – ha concluso l’assessore Ponzo – sta proprio nel concepire un modello di governance alternativo a quella che abbiamo conosciuto negli ultimi decenni: una modalità più flessibile e meno gerarchica, più collaborativa e “orizzontale”, che sappia dotarsi degli strumenti amministrativi e giuridici necessari per facilitare la sperimentazione di progetti innovativi come questi e la loro trasformazione in pratiche comuni. Anche a Empoli ci sono stati progetti che hanno saputo fare propria questa nuova dimensione, raccogliendo risultati positivi. L'auspicio è che queste esperienze, supportate da politiche pubbliche lungimiranti, possano moltiplicarsi, fronteggiando in maniera innovativa il tema della necessaria rigenerazione delle nostre città sotto molteplici aspetti: da quello dell'uso degli spazi privati e pubblici, a quello economico occupazionale, sino a quello della ricostruzione di relazioni di comunità."


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