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Cronaca sabato 11 febbraio 2017 ore 09:45

Morte di Cesare, il caso si riapre

Cesare Meini

Meini morì in un incidente stradale a Castiglioncello, il 4 agosto 2013. Il giovane era sullo scooter, l'empolese Marinella Marcacci in auto



LIVORNO — Sorpresa dopo quella che doveva essere l'ultima udienza del processo di primo grado per la morte di Cesare Meini. La sentenza non c'è stata e il giudice Cardi ha rinviato gli atti alla procura di Livorno. Il pm Rizzo nominerà un consulente o un collegio per analizzare e approfondire ulteriormente la dinamica dell'incidente e eventuali responsabilità.

Il 4 agosto 2013 Meini ebbe un incidente a Castiglioncello in via Macchiaioli. Mentre era in sella al suo scooter Meini si scontrò con Marinella Marcacci, 54 anni di Empoli.

Il giovane morì poco dopo. Nonostante varie richieste di archiviazione la famiglia Meini è andata avanti, assistita dagli avvocati Bice Del Giudice , Gabriele Dell’Unto e Mirella Giannessi. Marcacci è invece difesa da Antonio D'Orzi e Andrea Lelli.

La battaglia dei genitori ha portato al processo e all'accusa di omicidio colposo per Marcacci. Secondo la ricostruzione della parte civila l'auto che si è scontrata con Cesare Meini stava viaggiando contromano. Diversa la ricostruzione della municipale rosignanese, secondo cui la colpa era del giovane ponsacchino.

Il pm Giuseppe Rizzo aveva chiesto l’assoluzione dell’imputata. Marcacci ha sempre respinto ogni accusa.

Ieri, dopo due ore di camera di consiglio, il giudice non ha emesso l'attesa sentenza. Gli atti del processo sono stati inviati alla procura di Livorno perché secondo il giudice monocratico Carlo Cardi le due ricostruzioni dell'incidente, accusa e parte civile, non sono compatibili. Il giudice ha ritenuto di non aver gli elementi per prendere una decisione e ha rinviato gli atti al pubblico ministero. Il pm Rizzo nominerà un consulente o un collegio peritale per approfondire ulteriormente la dinamica dell'incidente alla ricerca di elementi che possano portare a una sentenza.


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