Il colpo di stato è scoppiato mentre i 4 rappresentanti della onlus toscana erano in volo. Dopo essere stati fatti atterrare a Niamey in Niger per la chiusura dell'aeroporto di Ouagadougou, sono entrati in Burkina Faso a bordo di un pullman.
E' stato lo stesso Movimento Shalom, che ha sede a San Miniato (Pisa) a informare il Ministero degli esteri della loro presenza in Burkina.
"Siamo preoccupati per la situazione in Burkina Faso, ma al momento tutti i nostri progetti e attività sono sicure e funzionanti - si legge in una nota del Movimento - A Ouagadougou il coordinatore di Shalom Burkina, Jean Paul Monè, ci ha confermato che il presidente Blaise Compaore è ancora in Burkina protetto da un gruppo di militari fedeli. Questo naturalmente complica la situazione e si temono altri scontri".
I 4 volontari italiani, conclude la nota, erano andati per monitorare la casa famiglia di Nouna, le adozioni a distanza e a dare avvio alla realizzazione di un frantoio per l'estrazione di olio combustibile dalle piantagioni di Jatropha.