Cultura

Centocinquant'anni di Teatro del Popolo

Per celebrare la ricorrenza una serie di iniziative da oggi fino a tutto il 2017. Nel 867 si partì con la rappresentazione della “Norma” di Bellini

La Fondazione Teatro del Popolo, il Comune di Castelfiorentino, la Banca di Cambiano hanno deciso di programmare una serie di iniziative, che si articoleranno da oggi a tutto il 2017.

Il programma delle iniziative è stato volutamente pensato non come mera celebrazione di un anniversario o come volontà di ripercorrere le tappe di un “glorioso” passato, ma come un’occasione la quale, partendo da un traguardo - 150 anni - che per un teatro di provincia risulta estremamente significativo, vuole far riflettere come il Teatro del Popolo costituisce per le comunità valdelsane un luogo di incontro e un punto di riferimento, per poter affrontare con maggiore consapevolezza le sfide che lo attendono.

Il seminario in programma oggi, primo dei tanti eventi in calendario, mira proprio ad evidenziare la storia di questo teatro come la storia di un’intera comunità, dove negli anni si è formato un grande patrimonio di forze, di volontà, di competenze, di intelligenze, che hanno arricchito l’intera comunità castellana.

A fare gli onori di casa Alessio Falorni,sindaco del Comune di Castelfiorentino, Maria Cristina Giglioli, presidente Fondazione Teatro del Popolo e Giovanni Parlavecchia, responsabile del coordinamento delle iniziative delle celebrazioni, oltre ai membri del comitato scientifico, costituito ad hoc per le celebrazioni, e formato dal professor Fabio Dei, Università di Pisa; dal professor Luigi Zangheri, Università di Firenze; dalla prof.ssa Oretta Muzzi, direttore della “Miscellanea Società Storica della Valdelsa” e dalla prof.ssa Stefania Petrillo, Università di Perugina. Ospiti del seminarioil professor Paolo de Simonis, Università di Firenze, il dottor Antonio Fanelli, ricercatore, e il professor Roberto Bianchi, Università di Firenze.

Il seminario sarà inoltre l’occasione per far conoscere il logo, appositamente creato per le celebrazioni, e per lanciare Teatro nel cassetto, un’iniziativa rivolta a tutti i castellani, ai quali viene chiesto di fornire materiali fotografici, documenti e testimonianze che riguardano la storia del teatro.