Attualità

Indirizzo agrario, opportunità per gli studenti

Per presentarlo si è tenuto al liceo un incontro con gli operatori del settore, per parlare di filiera corta, biologico, antichi grani toscani

Filiera corta, produzioni biologiche e di nicchia, colture tradizionali, riscoperta delle virtù salutari degli antichi grani toscani. Sono questi i temi di cui si è parlato alcuni giorni fa nell’auditorium dell’istituto Enriques di Castelfiorentino ad un incontro organizzato insieme agli operatori del settore, per approfondire le nuove opportunità che l’agricoltura è in grado di offrire ai giovani.

All’iniziativa, promossa dal Comune in collaborazione con il liceo nell’ambito di un progetto presentato in occasione della Festa della Toscana, erano presenti sia gli studenti delle prime classi del nuovo indirizzo agrario (attivato da quest’anno) alcune classi dell’alberghiero e infine decine di studenti delle classi terze dell’Istituto Comprensivo di Castelfiorentino, che già avevano dimostrato interesse a prendere in considerazione l’agrario come una delle opzioni possibili per il proseguimento degli studi.

Un lancio “in grande stile” della nuova scuola, dunque, che il Comune di Castelfiorentino ha voluto promuovere per dare corpo e sostanza ad un progetto nel quale crede fermamente, e che si ricollega felicemente all’esperienza di Cosimo Ridolfi, fondatore nel 1834 a Meleto (che si trova, appunto, nel territorio castellano) della prima scuola agraria in Italia.

“Un sistema – ha osservato il sindaco Falorni – che ha sempre registrato una forte vitalità e dati in crescita, nonostante le difficoltà che l’economia del nostro paese ha vissuto negli ultimi anni. Una filiera in grado di fungere da colonna portante del nostro export e che ha continuato a produrre ricchezza, benessere e posti di lavoro. L’attività che ha portato l’istituto agrario a Castelfiorentino – ha concluso Falorni – non è quindi casuale. Stiamo investendo su voi giovani, sul vostro futuro”.

A Cosimo Ridolfi e al nuovo indirizzo agrario è anche dedicata una mostra, in programma dal 31 gennaio al 28 febbraio al Ridotto del Teatro del Popolo.