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Ordinanza anti-prostituzione, critiche da sinistra

Eugenio Simoncini, del gruppo consiliare "Castello a sinistra", si dice contrario al nuovo provvedimento emanato dal sindaco il 20 settembre

"Esprimiamo la nostra contrarietà all'ordinanza anti-prostituzione emanata dal sindaco di Castelfiorentino in data 20 settembre 2017 - scirve Simoncini -, in cui si parla di multa e possibilità di arresto sia per colei che si prostituisce che per il cliente. Ciò a nostro avviso, è disumano". 

"In sostanza, l'ordinanza mira a punire la donna con multa e arresto - argomenta Simoncini -, la quale è già costretta dai suoi aguzzini a vendersi per pochi soldi, un'assurdità; aggiungiamo che, anche se le donne incriminate fossero libere e non costrette, esse non starebbero commettendo nessun reato, visto che la prostituzione non lo è, a differenza del suo sfruttamento, quindi in entrambi i casi notiamo scarsissima attinenza non solo con la realtà dei fatti, ma addirittura con il diritto. L'impressione è che l'ordinanza miri a soddisfare il bisogno di pudore della comune morale, del comune senso della decenza, che nulla ha a che vedere con la giustizia né quantomeno con la legalità".

"Questo provvedimento - osserva ancora il rappresentante di Castello a sinistra - sposterà il fenomeno della prostituzione in luoghi nascosti al pubblico pudore, nel rispetto del decoro urbano, dei casi umani l'ordinanza non pare interessarsi. Noi riteniamo invece che l'amministrazione comunale debba affrontare il fenomeno della prostituzione di concerto con il servizio sociale non certo attraverso ordinanze punitive nei confronti delle potenziali vittime; riteniamo che debbano avere voce in capitolo figure professionali competenti, associazioni di contrasto allo sfruttamento della prostituzione che difendono la donna e si occupano di disagio femminile; riteniamo che l'ambito del problema, e di problema si può parlare solo se c'è sfruttamento ovviamente, sia di ordine sociale e non di ordine pubblico".