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Il restauro ridona vita al monumento ai caduti

Torna all'antico splendore la stele che dal 1924, in piazza Gramsci, ricorda e omaggia i caduti della Grande Guerra. La scolpì Guido Casini

Il monumento

Torna all’antico splendore il principale monumento di Castelfiorentino dedicato alla memoria dei caduti della Grande Guerra 15-18: è stato infatti restaurato il Monumento ai Caduti di piazza Gramsci, opera dello scultore Guido Casini inaugurata il 24 Maggio 1924 per celebrare la ricorrenza dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale. Il restauro, curato da Fabrizio Iacopini e dal suo team, è costato 28.000 euro e ha consentito di restituire alla cittadinanza un’opera di grande rilevanza storica, migliorando anche in modo significativo il decoro urbano della piazza.

Il monumento è uno dei manufatti eretti negli anni Venti, nel quadro dell’opera di cristallizzazione della memoria del primo conflitto mondiale e di sacralizzazione del culto dei caduti. Alto circa 5 metri, consiste in una stele in travertino alla cui sommità venne posta successivamente, negli anni Trenta, la Stella d’Italia. La stele è circondata alla base da un altorilievo bronzeo che raffigura Il funerale dell’eroe. 

I temi dell’eroismo e del sacrificio sono trasfigurati dalla classicità, al fine di nobilitare la morte dei giovani soldati. Il corteo, infatti, è preceduto dall’Italia con la spada e l’elmo di Scipio; intorno vi sono soldati, raffigurati nudi proprio come eroi greci e romani. Sul lato opposto rispetto alla figura femminile c’è un uomo che sostiene un grande scudo con lo stemma del Comune. Su una facciata, la dedica.

Lo scultore Guido Casini era nato a Castelfiorentino nel 1892, ma negli anni Venti emigrò a Montreal in Québec, in Canada, dove realizzò molte sculture in chiese ed edifici pubblici, nonché il maestoso monumento in bronzo dedicato al navigatore italiano Giovanni Caboto, lo scopritore del Canada.

Il monumento ai caduti di piazza Gramsci si trovava in cattivo stato di conservazione a causa della presenza, diffusa su tutte le superfici, di alghe, muschi e di depositi scuri di sostanze dovute all’inquinamento atmosferico Le operazioni di restauro, eseguite da Fabrizio Iacopini, Gabriella Tonini e Louis Pierelli con la collaborazione di Marica Pelliconi, hanno interessato quasi tutto il monumento, con la sola esclusione delle parti in bronzo.

“Oltre ad un’attenta pulitura per l’eliminazione delle cause di degrado – osserva Iacopini - è stata eseguita un’accurata stuccatura di tutte le connessioni tra i conci di pietra e delle cavità presenti sul travertino, dove ormai la vecchia malta era totalmente scomparsa. Infine è stata applicata, su tutte le superfici, una sostanza protettiva; anche la recinzione, con le corde metalliche e le bombe della Seconda Guerra Mondiale, è stata trattata ripulendo le superfici che in seguito sono state riverniciate con un prodotto che impedirà future corrosioni. In particolar modo l’intervento si è concentrato sull’epigrafe marmorea, dove il lungo testo inciso era oramai illeggibile: con un lavoro certosino e puntuale è stato applicato un impasto grigio scuro all’interno delle incisioni delle lettere e il marmo è stato quindi ripulito, consolidato e protetto”.

Soddisfatto il sindaco, Alessio Falorni, che ha voluto completare gli interventi sulla piazza principale del paese con la riqualificazione di uno dei luoghi-simbolo dedicati alla memoria della comunità di Castelfiorentino: “Il restauro – ha osservato – rientrava a pieno titolo nelle opere di riqualificazione di piazza Gramsci, e sono pertanto fiero di aver ridato dignità e decoro a un punto importante del nostro centro cittadino, rendendo un doveroso omaggio a chi ha donato la vita per la nostra Patria".