Attualità

Si muovono le cateratte sul fiume

Alluvione, stamani hanno preso il via le iniziative per il 50° anniversario. Esercitazione della Prociv con la chiusura delle cateratte sull’Elsa.

A molte persone che hanno vissuto in prima persona l’alluvione del 1966 il movimento delle cateratte del Ponte sull’Elsa avrà ridestato una certa emozione. Questa mattina, alle ore 10.00, i volontari della Prociv hanno svolto un’esercitazione con la chiusura delle cateratte sul ponte principale di Castelfiorentino, l’ultima “linea di difesa” del capoluogo per contenere un’eventuale ondata di piena dell’Elsa.

All’operazione hanno preso parte anche il Sindaco, Alessio Falorni, e il Vicesindaco, Claudia Centi.
Una iniziativa dal carattere simbolico (utile, in ogni caso, per verificare il corretto funzionamento di tutto l’impianto) che ha aperto ufficialmente il 50° anniversario dell’alluvione (4 novembre 1966), ricorrenza che il Comune di Castelfiorentino intende celebrare – come tutti i comuni colpiti da quel tragico evento – attraverso un nutrito calendario di eventi.
Dopo l’esercitazione di stamani, in particolare, appuntamento alle ore 17.00 al Ridotto del Teatro del Popolo, per una riflessione a 360° gradi su quanto è avvenuto cinquant’anni fa, con foto, testimonianze e filmati inediti.
Come si ricorderà, Castelfiorentino fu uno dei comuni più devastati della Valdelsa: oltre ai danni ingenti, procurati a centinaia di abitazioni, attività commerciali, artigianali, agricole e industriali (oltre 5 miliardi di lire, secondo una stima dell’epoca) si verificarono anche 4 morti, tre dei quali in seguito all’esplosione di una casa (Guido Borghi, Giovanni e Vittorio Cortini, Rosa Grassi).
Proprio nel ricordo delle vittime, il Comune di Castelfiorentino ha inviato questa mattina una rappresentanza istituzionale con il Gonfalone (è presente il consigliere Sandra Niccolai) alla Santa Messa che viene celebrata a Firenze nella Basilica di Santa Croce dal Cardinale Arcivescovo Giuseppe Betori, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella.