Attualità

Giovani architetti riqualificano il centro storico

Un gruppo di professionisti ha presentato il progetto preliminare 'Io Centro'. Rossetti: "Fondamentale che il centro abbia una spiccata identità"

Si è tenuta venerdì 5 maggio al Museo della Memoria Locale, la presentazione di iO Centro un’iniziativa di partecipazione pubblica che rappresenta il primo passaggio del piano di riqualificazione del centro storico di Cerreto Guidi.

L’amministrazione comunale ha affidato l’incarico a quattro giovani architetti di Cerreto Guidi: Diego Aringhieri, Alessio Galasso, Laura Nieri e Andrea Pianigiani.

“Servono tante azioni parallele - ha detto la sindaca Simona Rossetti - per riqualificare il centro storico di Cerreto. Alcune sono già partite, altre come il piano del centro storico avviato con la presentazione di stasera, si stanno muovendo. E’ fondamentale che il nostro centro abbia una spiccata identità e che tutto quello che vi viene realizzato si collochi nell’armonia di un borgo medievale. Questo studio, per il quale ringrazio gli architetti Aringhieri,Galasso,Nieri e Pianigiani, è la base per indicare delle linee guida per gli interventi da fare e da integrare nei regolamenti attuali e futuri”.

L’obiettivo è ridare lustro al centro storico, partendo dal presupposto che con il passare del tempo certe peculiarità si sono perse. Questo sia con riferimento agli spazi comuni come piazze e strade che agli spazi privati come le facciate.

Queste ultime, in particolare, rappresentano il percorso temporale compiuto da un paese. Il pool di architetti, alla presenza di un pubblico numeroso, ha fornito con l’ausilio di slides, una fotografia dello stato attuale, evidenziando le problematiche e le tipologie di decoro esistenti indicando quelle da valorizzare e quelle da eliminare.

E’stato inoltre effettuato uno studio cromografico presentato da Leonardo Pelagatti della Società Cromology che punta a ridare un’identità al centro anche attraverso un giusto uso dei colori.

Lo studio preliminare presentato al MuMeLoc, apre la strada a un percorso che deve coinvolgere tutti perché chiunque intervenga nel centro storico non guardi solo a se stesso, ma alla comunità in cui vive.