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Nido, rimborsi in arrivo per 54 famiglie

L’amministrazione ha deciso come gestire i fondi Miur, misura pluriennale per aiutare le famiglie. Da febbraio ridotte le rette dal 28 al 38 per cento

Foto ufficio stampa Comune Certaldo

Il Comune di Certaldo, che come noto ha da poco ricevuto i fondi statali per il “Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni”, ha definito, in questi giorni, con quali criteri ripartire le risorse.

I 41.515 euro ricevuti sono stati destinati alla riduzione dell’importo delle rette dell’asilo nido Arcobaleno, in aggiunta alle riduzioni già previste con la presentazione della dichiarazione ISEE. SI tratta di un’ulteriore riduzione che verrà rimborsata alle famiglie con l’emissione delle prossime fatture. Un rimborso conteggiato, a partire dalla mensilità di febbraio 2018, in misura progressiva dal 28 al 38 per cento sulla tariffa mensile delle sei fasce ISEE sulle quali vengono calcolate le quote stesse. I risparmi mensili previsti andranno dagli 84 euro massimi per chi pagava la retta più alta, ai 26 per chi pagava già la retta più bassa.

Ben 54 le famiglie certaldesi interessate da questo provvedimento e che in questi giorni riceveranno una lettera del Comune di Certaldo, nella quale si spiegherà che il rimborso avviene appunto in automatico, e che sarà visibile all’interno delle fatture dei prossimi mesi, sotto la voce “contributo statale a sostegno della prima infanzia” il contributo che sarà detratto direttamente in fattura dall’importo mensile dovuto.

In tutto l’Empolese Valdelsa per l’anno educativo 2017/2018 sono stati assegnati 550 mila euro ai Comuni dell’Empolese Valdelsa da destinare alle famiglie utenti dei nidi e degli altri servizi educativi 0-6 anni, pubblici e convenzionati. Quasi 14 milioni di euro la somma destinata invece a tutta la Toscana. I fondi statali derivano dal Piano di Azione Nazionale pluriennale per la promozione dei servizi educativi per bambini dalla nascita fino a sei anni. Infatti il decreto legislativo 65/2017, attuativo della legge 107/2015 (la cosiddetta “La Buona Scuola”), che definisce le risorse anche per i prossimi anni. Si tratta quindi di una misura strutturale che si traduce in un sostegno economico rivolto alle famiglie che sono utenti dei servizi educativi, a partire dall’anno educativo in corso.