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"Chiediamo un ruolo attivo nell'accoglienza "

Il sindaco interviene a seguito della approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del documento di indirizzo sul problema dell'accoglienza

“Da qualche settimana un agriturismo lontano dal centro abitato è stato trasformato in centro di accoglienza per 30 posti, poi ci sono diversi proprietari di immobili invenduti o appena comprati che bussano alla Prefettura con l’intento di allestire altri CAS temporanei: di fronte a questo – dice il sindaco Giacomo Cucini –, denunciamo i rischi che l'attività di gestori improvvisati può comportare, perchè questi migranti non parlano la nostra lingua, arrivano dopo mesi di fuga e da scenari di guerra, talvolta sono minorenni, orfani, hanno subito torture o violenze, necessitano sempre di un'accoglienza attenta e qualificata". 

"Se vengono accolti da operatori non qualificati, spesso nemmeno regolarmente assunti, che non hanno esperienza in ambito sociale ed umanitario, in luoghi rispetto ai quali noi non abbiamo né modo né possibilità di verificare la qualità dei servizi offerti, la situazione rischia di sfuggirci di mano. Per questo chiediamo alla Prefettura di darci da lavorare, continuando a coinvolgerci prima dell'invio e durante la gestione, per controllare la qualità dell’accoglienza, ostacolando i calcoli di chi ha visto nell’emergenza solo un buon investimento”.

“Continuiamo a credere nel modello toscano dell’accoglienza diffusa perché l’ospitalità è un dovere per tutti gli Enti Locali a patto che prosegua il dialogo fra i soggetti istituzionali coinvolti e che nessun Comune si sottragga alle proprie responsabilità: per questo vorremmo stipulare un protocollo di intesa con la Prefettura che stabilisca le modalità con cui i gestori dei CAS rendano conto del loro operato all’Amministrazione, alle forze sociali e quindi alla cittadinanza".