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Carismi, due fondi interessati ma c'è poco tempo

Nell'assemblea dei soci della Fondazione si è parlato degli ultimi sviluppi sulla trattativa. Pochi i margini di manovra e Bankitalia vuole certezze

Foto d'archivio

Sarebbe stata la necessità di ulteriori esborsi non previsti a indurre Pve capital a fare marcia indietro nella trattativa per l'aumento di capitale di Carismi. Di questo e altro si è parlato, nell'assemblea dei soci della Fondazione tenutasi due giorni fa.

La Fondazione starebbe trattando con altri due fondi, uno che si era già interessato precedentemente alla banca del cuoio, Europa Investimenti, un altro nuovo arrivato e straniero. Tuttavia i margini di manovra, imposti da Bankitalia, sarebbero ridottissimi in termini temporali: entro il 20 dicembre sarebbe necessario avere una negoziazione esclusiva e un'offerta vincolante.

Una vera e propria corsa contro il tempo che, visto il tira e molla con Pve durato da metà estate a novembre, cioè quattro mesi, non lascia ben sperare. Altra ipotesi possibile è la ricapitalizzazione della Carismi attraverso un fondo interbancario di garanzia, soldi cioè messi dalle varie banche ma, in questo caso, senza l'intervento statale.

L'obiettivo di chi tratta la cessione, ovvero Fondazione e Cassa di risparmio, come più volte ribadito è quello di mantenere la territorialità della banca. Alla Carismi lavorano oltre 600 dipendenti.