Attualità

Carismi, due navi fuori dal porto

Il fondo Barent's e la cordata De Bustis sono ancora in trattative per rilevare la banca del cuoio ma non c'è ancora un'offerta vincolante

Immaginate due navi pronte ad attraccare nel porto di San Miniato ma in quel porto di posti ce n'è solo uno. E' questa la situazione delle trattative per rilevare e ricapitalizzare la Cassa di Risparmio di San Miniato.

Il Fondo Barent's e la cordata De Bustis stanno andando avanti nelle trattative ma al 31 gennaio, cioè oggi, non è stata presentata nessuna offerta vincolante, né si prevede che venga presentata nei primissimi giorni di febbraio.

Da Carismi avevano fatto sapere che una proroga di una decina di giorni sarebbe stata possibile e nel frattempo hanno confermato che i tavoli aperti con Barent's e De Busti sono proseguiti in maniera serrata. Sembra che Carismi verrà ricapitalizzata da chi per primo riuscirà a entrare in una negoziazione esclusiva.

Le due offerte, a quanto abbiamo appreso sono simili nella cifra (150 per Barent's, 160 per De Bustis) ma differiscono nel ricorso al Fondo interbancario di garanzia, Fig. 

Barent's metterebbe sul piatto 100 milioni e altri 50 li vorrebbe a fondo perduto dal Fig mentre De Bustis offrirebbe 120 milioni con 40 in arrivo dal Fig ma non a fondo perduto bensì restituibili entro qualche anno.

Da palazzo Formichini hanno smentito l'indiscrezione pubblicata dal Messaggero di un interesse del Credit Agricole per la banca del cuoio. Non c'è stata nessuna offerta formale, né richiesta di informazioni.

La banca del cuoio dà lavoro a oltre 600 dipendenti in 75 filiali. Intanto domani 13 lavoratori andranno in prepensionamento mentre il piano di riduzione dell'occupazione prevede lo scivolo o il pensionamento di circa altri 100 dipendenti che verrebbero accompagnati alla pensione con il fondo di garanzia dei lavoratori di banca.