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Emergenza abitativa, l'Erp non è la soluzione

I temi legati al disagio abitativo sono stati fin da subito una priorità della Giunta Barnini, che in questi primi mesi ha assegnato 36 alloggi

L'alto numero degli immobili assegnati, con altri 24 prossimi all'assegnazione, dà il senso della volontà dell'amministrazione comunale di limitare al massimo il numero delle case popolari vuote o non utilizzate e di rendere più rapidi i tempi di consegna. Una volontà che ha trovato consacrazione nella delibera approvata recentemente dalla Giunta dell'Unione dei Comuni, che ha previsto la possibilità, da parte dell'assegnatario, di intervenire direttamente con la manutenzione ordinaria all'interno dell'immobile.

Ridurre il numero delle case popolari inutilizzate e accorciare sensibilmente i tempi di consegna, dunque, ma nella convinzione, ribadita dal sindaco Barnini e dall'assessore alle politiche sociali Mostardini, che l'utilizzo delle case popolari non può rappresentare la soluzione dell'emergenza abitativa. Proprio per questo l'amministrazione comunale ha intenzione, nel corso del 2015, di procedere ad una verifica delle assegnazioni provvisorie ad oggi in essere, per riportare il Comune di Empoli nei limiti della normativa che prevede una percentuale massima di assegnazioni provvisorie per un periodo massimo di due anni rinnovabili una sola volta.

Su questo aspetto l'amministrazione comunale valuta con favore la proposta di Legge regionale di riforma Erp, promossa dall'assessore regionale al sociale Stefania Saccardi. Una proposta che fonda la concessione di alloggi popolari ad alcuni requisiti estremamente chiari e connessi fra di loro, come il reddito ISEE, il radicamento territoriale, l'assenza di titolarità di diritti di proprietà, uso o abitazione su beni mobili e immobili e l'assenza di occupazioni abusive nei cinque anni precedenti.

"Ciò che questa amministrazione intende far capire – ha aggiunto il sindaco Brenda Barnini – è che l’edilizia residenziale pubblica non può più essere l’unica risposta del nostro territorio per l’emergenza abitativa. Si mettano in campo tutti gli strumenti possibili che servono a rafforzare il sistema. C’è bisogno che il Comune di Empoli sia il soggetto che tira le fila a livello di area, visto le dimensioni che queste tematiche assumono nella nostra città. E dall’altra parte è necessario che la Regione Toscana, in quanto soggetto che legifera in materia, consideri questa strada come uno dei punti principi del rafforzamento dello stato sociale. Al cittadino interessa sapere se siamo in grado di dare delle risposte concrete."