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Architetto condannato resta all'ufficio tecnico

Il Comune informa che il reato non comporta incompatibilità col suo incarico. Pinarelli commenta: "Nessun falso in atto pubblico, ma solo un errore"

La sentenza non è incompatibile con l'incarico

L’architetto Paolo Pinarelli, dallo scorso lunedì 15 febbraio nuovo dirigente del settore Lavori Pubblici e Patrimonio oltre al Servizio Edilizia Privata e Condono, Servizio Urbanistica, del Comune di Empoli, è stato condannato ieri, mercoledì 16 marzo, a 1 anno e due mesi per "falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici" nell’ambito di un’inchiesta sull’urbanistica a Barberino di Mugello, Comune per il quale ha prestato servizio come responsabile del Settore Gestione Territorio dal 2001 al 2009.

La sentenza del Tribunale di Firenze, presidente Marco Bouchard, ha assolto, ovvero decretato la prescrizione, per tutti i principali protagonisti della vicenda, ivi compreso Pinarelli. A informare della situazione è il Comune di Empoli.

Pinarelli risulta essere condannato solo per il fatto che nella variante urbanistica contestata non era riportata nella cartografia una strada, che in realtà esisteva, spiegano dal Comune. Un errore dell’ufficio tecnico, un documento firmato dal responsabile Pinarelli che, una volta emersa l’inesattezza, fu corretto in fase di redazione del nuovo regolamento urbanistico.

La condanna arrivata ieri fa seguito a una dichiarazione di ‘non luogo a procedere’ del Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Firenze per tutte le accuse per tutti gli imputati ‘perché il fatto non sussiste’, dichiarano ancora dal Comune, spiegando che Pinarelli, arrivato a Empoli dal Comune di Firenze, dove era funzionario tecnico, dunque può proseguire regolarmente il suo operato al servizio dell’amministrazione comunale di Empoli in quanto il reato contestato non comporta incompatibilità col suo incarico.

"Prendo atto con stupore e con rammarico – spiega lo stesso architetto Pinarelli – di una condanna che non mi aspettavo, essendo stato già prosciolto da ogni attribuzione da parte del Giudice per l’Udienza Preliminare".