Attualità

Il chiosco al parco per ristoro e aggregazione

E' stato inaugurato il bar nell'area verde di Serravalle. Sarà modello di inclusione lavorativa e di economia circolare in una struttura polivalente

Il taglio del nastro

Bar, ristoro, servizi igienici e punto informativo all'ingresso del parco ma anche intrattenimento, spettacolo, iniziative ludiche e culturali: entra tutto lì dentro, nel nuovo chiosco al Parco urbano di Serravalle che, come annunciato, è stato inaugurato ieri sera e adesso sarà aperto tutti i giorni da mattina a sera per colazioni, pranzi veloci, merende e aperitivi anche all'aperto ma anche lezioni di attività motoria ad esempio. Tutto senza barriere architettoniche. 

Il chiosco Green Bar è posto all’ingresso del parco di Serravalle di Empoli, dove ieri per il taglio del nastro sono arrivati il vicesindaco del Comune di Empoli Fabio Barsottini, la presidente della cooperativa sociale SintesiMinerva Cristina Dragonetti e la direttrice generale Stella Latini, e Don Guido Engels che ha benedetto la nuova struttura e in veste di presidente dell’associazione Vecchie e Nuove Povertà.

Ancora, tra gli altri, c'erano gli assessori Giulia Terreni e Fabrizio Biuzzi, l’ingegnera Roberta Scardigli, rappresentanti del team tecnico Andrea Pianigiani, architetto, progettista e direttore dei lavori, insieme a Paolo Caroni, geometra, coordinatore della sicurezza, la ditta esecutrice nella persona di Fabio Barsottini e ancora consiglieri comunali, rappresentanti del mondo della cooperazione sociale locale e molti cittadini amici del Parco di Serravalle.

Il Green Bar valorizzerà l’area verde più importante di Empoli. La sua gestione è stata affidata alla Cooperativa sociale SintesiMinerva, e il chiosco rappresenta anche un'opportunità di inclusione sociale e sostegno ai soggetti più svantaggiati. Fino a Settembre al chiosco lavoreranno 6 operatori della cooperativa, poi SintesiMinerva attiverà progetti di inclusione lavorativa che dovrebbero coinvolgere circa 8 persone ogni anno, con tipologie contrattuali specifiche per ogni individuo.

Il nuovo punto ristoro si pone anche a modello di economia circolare, perché utilizzerà prodotti del territorio e provenienti da progetti di inclusione sociale, cura della persona o a carattere solidale.