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Morto sul lavoro, chiesto un incontro col prefetto

I tre sindacati Cgil, Cisl e Uil: "Le parole, le denunce, le condanne, la rabbia, non servono più, occorre sentirsi tutti responsabili"

Questa mattina un uomo di 46 anni, Guerino Elia, ha perso la vita mentre stava lavorando in una ditta, per conto di un'altra azienda, nella zona di Pozzale. Il 46enne è caduto dal tetto.

Anche un altro lavoratore ha avuto un incidente ed è rimasto gravemente ferito: "Le parole, le denunce, le condanne, la rabbia, non servono più - hanno detto da Cgil, Cisl e Uil - Occorre sentirsi tutti responsabili: le istituzioni, i sindacati, le aziende, l'Inail, l’Asl... Intanto partiamo da noi: vogliamo atti e gesta che richiamino con forza l'attenzione sugli infortuni e le morti sul lavoro, vogliamo che la prevenzione, la salute e la sicurezza occupino la centralità delle politiche sociali e del lavoro. Azioni congiunte ed efficaci sia sul versante della prevenzione e formazione, della percezione del rischio per i lavoratori e le lavoratrici, sia sul versante dei controlli e delle ispezioni nelle aziende da parte degli organismi competenti".

I segretari generali di Firenze CGIL Paola Galgani, CISL Roberto Pistonina e UIL Annalisa Nocentini affermano che “solo tramite uno sforzo congiunto con le istituzioni possiamo sperare di aggredire un fenomeno così drammatico, e pertanto chiediamo un incontro urgente al Prefetto per affrontare il tema delle stragi sul lavoro in termini di assoluta emergenza”. 

"Siamo di fronte ad una recrudescenza di episodi gravi e mortali che non possono lasciarci indifferenti e non devono rischiare una assuefazione lenta e passiva" ha detto il segretario Cgil Toscana con delega a salute e sicurezza sui luoghi lavoro, Mauro Fuso. 

"Abbiamo bisogno di introdurre al più presto strumenti e azioni innovative - ha ripreso Fuso - che da questi episodi trovino il modo per comunicare e affermare con grande forza che si lavora in sicurezza e per affermare la qualità del lavoro".