Attualità

La piazza videosorvegliata

Occhi puntati sulla sicurezza in zona stazione. Otto telecamere in arrivo in piazza Don Minzoni. Il costo dell’operazione è di circa 29mila euro

Nei prossimi giorni sarà ampliato il sistema di videosorveglianza in dotazione al Comune di Empoli.

Saranno installate 8 nuove telecamere in piazza Don Minzoni: quattro nella parte centrale, all’interno dell’area-giardino, quattro ai lati del perimetro stradale.

L’intervento rientra nella partecipazione dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa a un bando regionale con l’obiettivo di ottenere un finanziamento per l’installazione di ulteriori 36 telecamere per la videosorveglianza di tutto il territorio. Quel finanziamento è arrivato: 80mila euro divisi sui cinque Comuni, tra cui Empoli.

Il costo dell’operazione è di circa 29mila euro, metà dei quali finanziati dalla Regione Toscana, il resto dalle casse comunali.

Il bando prevedeva che le nuove telecamere fossero dispositivi che andassero a integrare sistemi già attivi. E infatti le 8 nuove telecamere saranno di fatto collegate al sistema già in uso: l’intervento sarà effettuato dalla ditta empolese Elmas che ha già installato tutto il sistema attualmente presente nell’area del centro.

"Abbiamo deciso di aumentare la sorveglianza concentrandosi su Piazza Don Minzoni, di fronte alla stazione – spiega il sindaco Brenda Barnini – perché quell’area è strategica per la città. È frequentata ogni giorno da migliaia di persone che sono di passaggio da e per i treni in transito. Un’area oggetto di numerosi episodi di microcriminalità, da sempre nel mirino delle forze dell’ordine e con problematiche di sicurezza che l’amministrazione comunale ha più volte portato all’attenzione delle istituzioni preposte all’ordine pubblico. Con l’installazione di 8 telecamere, dislocate in modo strategico al centro della piazza e in altri punti dell’area, l’obiettivo è quello di avere una panoramica 24 ore su 24 di ciò che accade in quel luogo, col chiaro intento di poter sostenere il lavoro delle forze dell’ordine di fronte a fatti di cronaca o a episodi che ledano il pubblico decoro".