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La serata dell'antiproibizionismo

Cannabis, la sera dell'antiproibizionismo. Successo per il dibattito a Empoli con Pippo Civati, Iacopo Melio e Beatrice Cioni

Pippo Civati con Iacopo Melio

"A scuola i professori hanno paura di parlarne. Preferiscono parlare di alcol!", la testimonianza di uno studente al primo anno di un istituto superiore. "Proibire significa rinunciare ad informare. A scuola si fa formazione sull'alcolismo, sul tabagismo, ma non si fa informazione sulla cannabis", la testimonianza di una ex-insegnante

"Dobbiamo riuscire a vincere l'ipocrisia" ribatte un avvocato. "Proibire significa interrompere il legame tra Stato e Cittadino", dice Beatrice Cioni, Consigliera Comunale di Empoli. 

"In passato mi hanno dato farmaci ben più pericolosi, perché le mie patologie non rientrano tra quelle indicate per l'uso terapeutico della cannabis, seppure la letteratura scientifica dica il contrario" dice Iacopo Melio, Presidente dell'Associazione #vorreiprendereiltreno Onlus. 

"La Cannabis è un argomento che ci aiuta a capire il nostro essere cittadini. Dove vogliamo che lo Stato sia meno invadente? Dove vogliamo che lo Stato sia più presente?", dice Manuele Vannucci, portavoce del Comitato Empolese Valdelsa Possibile.

"In Parlamento sentiamo di tutto, in completo sprezzo della verità. Non è vero che la Cannabis porta ad assumere sostanze più pesanti, non è vero che legalizzare significa incentivare all'uso, nei paesi dove hanno legalizzato si registra un calo dei consumatori, soprattutto tra i minorenni. Ma possiamo per una volta fare una legge, confrontando le proprie idee, ma partendo dai dati reali?" dice Pippo Civati, leader di Possibile e autore del libro "Cannabis, dal Proibizionismo alla Legalizzazione" edito da Fandango e presentato giovedì 23 marzo alla Sala delle Pubbliche Assistenze di Empoli.


Due ore di dialogo, di confronto, di dibattito intenso e vero.

Tanti i presenti, da Empoli e da tutta la Toscana.