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Nuovamente prorogata l’ordinanza anti Pm10

Permangono gli sforamenti di polveri sottili. Il provvedimento in vigore dal 7 dicembre resta per altri cinque giorni

Prorogata per la seconda volta consecutiva l’ordinanza sindacale con cui l’amministrazione comunale vieta l'accensione di fuochi all'aperto e invita a limitare l'utilizzo degli impianti di riscaldamento e delle automobili prediligendo i mezzi pubblici.

Il primo provvedimento si è reso necessario da mercoledì 7 dicembre, poi prolungata lunedì 12 dicembre e oggi, sabato 17 dicembre, alla scadenza della seconda ordinanza, ne giunge una terza che avrà durata per altri 5 giorni, fino a mercoledì 21 dicembre.

Il provvedimento del Comune di Empoli arriva alla luce del permanere delle condizioni meteo favorevoli all'accumulo degli inquinanti e visto che il Bollettino della qualità dell'aria e del relativo ICQA sul sito web di ARPAT indica che sono ancora stati rilevati superamenti di PM10, sulla base della Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 814/2016, in caso di raggiungimento del livello di criticità 2, è prevista l'adozione di nuova ordinanza sindacale.

Il provvedimento impone il ripetersi del divieto dell’accensione di fuochi all’aperto e abbruciamenti di sfalci, potature, residui vegetali o altro per 5 giorni successivi all'avviso ARPAT e, quindi, fino a mercoledì 21 dicembre 2016.

Ricordiamo che gli sforamenti dei limiti di emissioni di Pm 10, le polveri sottili, sono registrati dalla centralina a cui fa riferimento il Comune di Empoli, situata a Santa Croce sull'Arno.

Tutti i contravventori saranno puniti a termini di legge e nel contempo è stato incaricato il Comando della Polizia Municipale di provvedere alla verifica dell’esecuzione di quanto disposto e di assumere le eventuali iniziative previste in caso di inadempienza secondo quanto indicato dalla vigente normativa.

Si invita la cittadinanza a segnalare alla polizia municipale eventuali casi di abbruciamento, ricordando che il mancato rispetto dell’ordinanza sindacale comporterà una denuncia penale ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale.