Attualità

Pietre d'inciampo per i deportati della vetreria

Sono 21 i sassi in memoria dei lavoratori della Vetreria Taddei che l'8 Marzo 1944 non fecero ritorno a casa, in un percorso che proseguirà nel 2023

Una pietra d'inciampo

Un inciampo emotivo e mentale, non fisico, per non dimenticare il nome, l’anno di nascita, il giorno ed il luogo di deportazione, la data della morte della persona deportata, contribuendo pertanto a mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana. Sono le pietre d'inciampo che arrivano a Empoli per costruire un percorso che proseguirà anche nel 2023.

Ma intanto sono 21 i primi sassi della memoria e saranno dedicati ai deportati empolesi lavoratori della Vetreria Taddei che non fecero ritorno a casa l’8 marzo 1944.

Il consiglio comunale di Empoli ha approvato con 23 voti favorevoli, nessun contrario né astenuti, la convenzione fra i Comuni di Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Fucecchio, Montelupo Fiorentino e Vinci e Aned, l'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, per il loro acquisto.

Le pietre sono blocchi quadrati di 10 centimetri di lato ricoperte di ottone lucente. Vengono poste davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi di sterminio nazisti: ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte. In Europa ne sono state installate già oltre 70.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995.

Empoli aderisce dunque insieme agli altri 5 Comuni che hanno avuto deportati residenti nei propri territori a questa iniziativa che si inserisce in un grande circuito culturale europeo.