Attualità

Scritta con lo spray per inneggiare alle foibe

I consiglieri Chiavacci (Lega) e Poggianti (Fratelli d’Italia - Centrodestra per Empoli) condannano il gesto e chiedono la rimozione della frase

"Sì alle Foibe". E' la scritta vergata con della vernice spray nera sul retro dell’ex Chalet in piazza Guido Guerra.

I consiglieri Chiavacci (Lega Salvini Empoli) e Poggianti (Fratelli d’Italia - Centrodestra per Empoli), che hanno segnalato il fatto durante la seduta del Consiglio comunale del 18 giugno, condannano il gesto e chiedono che la frase inneggiante alla strage della comunità Friuliana e Istriano-Dalmata venga rimossa. “Anche come Fratelli d’Italia - Centrodestra per Empoli  - commenta Poggianti- abbiamo chiesto la rimozione del graffito ingiurioso della memoria dei nostri connazionali martiri del comunista Tito, tuttavia ancora oggi quel tremendo Sì alle Foibe continua a campeggiare in Piazza Guido Guerra”.

Parole di condanna anche da parte del consigliere Chiavacci: “Sono molto avvilito nel vedere determinate scritte che inneggiano all'odio per fatti come le Foibe che, come quelle di Stazzema e Marzabotto, hanno segnato la storia socio-politica del nostro Paese". 

Nel corso della setessa seduta i gruppi consiliari Lega Salvini Empoli e Fratelli d’Italia - Centrodestra per Empoli hanno presentato mozioni congiunte per chiedere al Comune di Empoli "di fare pressione sul Parlamento per la revoca di titoli di merito a persone, anche se decedute, che in passato si siano macchiate di gravi crimini contro l’umanità" e "l'intitolazione di un luogo pubblico in onore ai Martiri delle Foibe e agli esuli istriani - fiumani - dalmati".

"Entrambe - si legge nella nota a firma del capogruppo di Fratelli d'Italia - Centrodestra per Empoli Andrea Poggianti- bocciate dalla maggioranza"

"Dopo la presentazione della mozione - prosegue Chiavacci- ho segnalato il murales alla giunta e alla presidenza in modo che venisse rimosso. Ad oggi non vi è stato riscontro da parte dei membri di maggioranza, né a questa segnalazione né a un “Si alla Foibe” scarabocchiato su un muro della nostra amata città.”