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Apocalisse Santo Stefano, 123 morti da ricordare

Era il 1943 quando vennero sganciate 210 bombe, polverizzando subito 109 vite, anche famiglie intere, con un numero di vittime che sarebbe salito

Santo Stefano 1943: fu l’Apocalisse con 210 bombe sganciate, almeno 170 ordigni che caddero fuori bersaglio, 109 vite polverizzate subito, anche intere famiglie sterminate in un bilancio che nei giorni successivi sarebbe salito a 123 vittime. E ora si pensa al ricordo di quella domenica 26 Dicembre 1943 quando 36 aerei americani, partiti dalla base di Decimomannu in Sardegna, arrivarono su Empoli per colpire la stazione e la ferrovia. 

In particolare per il quartiere di Cascine fu l’inferno. È la prima grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale per Empoli. La commemorazione si svolgerà con la celebrazione della santa messa in suffragio dei caduti alle 10,30 nella Collegiata di Sant’Andrea, officiata da Don Guido Engels. 

Al termine, i presenti si recheranno al Monumento di Viale IV Novembre, a due passi dalla stazione, dove alla presenza del sindaco di Empoli Brenda Barnini, al presidente del consiglio comunale Alessio Mantellassi insieme a forze dell’ordine e associazioni. Sarà deposta una corona ai piedi dell’opera del maestro e partigiano Gino Terreni. Poi Mario Pelagotti, medico ortopedico empolese, leggerà un estratto sul bombardamento delle Cascine dello scrittore, poeta, pubblicista e prosatore italiano Carlo Rovini. Il tutto accompagnato dall’Inno di Mameli e dal Silenzio, suonati dal trombettista.