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Tante le richieste per le visite nei reparti Covid

Sono tanti i familiari che fanno richiesta per poter fare visita ai parenti nei reparti Covid di area medica e terapia intensiva del San Giuseppe

Sono in aumento le richieste per le visite dei parenti nei reparti Covid di area medica e terapia intensiva dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli, come stabilito dalla recente delibera regionale che ha aperto le porte ai familiari dei pazienti ricoverati.

“E’ stata una grande emozione vedere il figlio di un paziente, prima ricoverato in rianimazione e poi trasferito in area medica. Dai suoi occhi traspariva gioia per i miglioramenti clinici del padre - racconta una delle infermiere presenti nei setting Covid - La voce tremante di un nipote alla vista della nonna ricoverata ha riempito il cuore a tutti noi operatori sanitari. Il momento più difficile è quando il parente entra in stanza per un ultimo saluto al proprio caro, ma è l’unico modo per riavvicinare la famiglia, anche per pochi minuti e questo ci rende felici.”

Settimanalmente vengono programmate due o tre visite in reparto. Di solito i pazienti sono avvisati dell’arrivo del familiare, ma in alcune occasioni è stata organizzata la visita all’insaputa del paziente, con risvolti positivi.

Un team, composto da medici, coordinatori infermieristici dei setting Covid, con il supporto della psicologia clinica, concorda con il parente il giorno della visita che dura massimo quindici minuti e lo informa sulle procedure da seguire per accedere in reparto.

 Luca Masotti, direttore Medicina Interna II ha spiegato “Le visite dei familiari in reparto rappresentano una parte fondamentale del percorso di cura e in questa fase di pandemia, in cui le distanze e la solitudine persistono, contribuiscono maggiormente ad un recupero fisico del paziente. Appena abbiamo avuto la possibilità di aprire le porte ai familiari ci siamo organizzati in reparto per accogliere in totale sicurezza il visitatore e limitare i rischi di eventuali contagi. Ringrazio il personale infermieristico dei setting Covid per l'ulteriore impegno nel programmare e gestire queste visite”.

Silvia Guarducci, direttore sanitario dell'Ospedale Empoli ha aggiunto “La solitudine è una condizione che deriva proprio dalla necessità di limitare la diffusione del virus stesso, ma sulla quale lavoriamo ogni giorno per permettere le visite in sicurezza. Organizzarle richiede impegno da parte del personale sanitario che supporta il familiare informandolo e al tempo stesso formandolo sulle misure di sicurezza da seguire, le indicazioni per la corretta vestizione. Le risposte da parte dei pazienti sono positive e questo ci rende felici di contribuire a mantenere i rapporti con la rete familiare. Colgo l'occasione per ringraziare tutti gli operatori che ogni giorno compiono sforzi impossibili per curare i pazienti a "360 gradi".