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Morte Arfaoui, arresto cardiaco, esclusa asfissia

La perizia disposta dal gip escluderebbe l'asfissia come causa della morte del giovane tunisino deceduto per un malore durante un fermo di polizia

Il giovane tunisino di 31 anni, Arafet Arfaoui, non sarebbe morto per una asfissia, ad escluderlo è stata la perizia disposta dal gip e discussa durante l'incidente probatorio del 7 Maggio scorso.

Secondo il perito ad uccidere Arfaoui sarebbe stato un arresto cardiocircolatorio dovuto ad una intossicazione per l'assunzione di un mix di cocaina ed alcol.

Il gip aveva richiesto l'accertamento medico per stabilire se la condotta dei poliziotti avesse interferito in qualche modo e fosse stata causa o concausa del decesso. Sempre la perizia ha riscontrato il rispetto dei protocolli di soccorso da parte dei sanitari.

Gli indagati nell'inchiesta aperta per la morte del giovane, avvenuta ad Empoli il 16 Gennaio del 2019, sono cinque poliziotti, il medico e l'infermiera intervenuti all'interno del money transfer dove Arfaoui è stato fermato e dove è stato soccorso.