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Nel Fiorentino una nuova settimana in rosso

Fino alle 14 di sabato 17 Aprile la provincia resta in zona rossa. Il provvedimento sostenuto dai sindaci non è piaciuto alle categorie economiche

Fino all'ultimo istante la Città metropolitana ha sperato di poter passare in zona arancione assieme al resto della Regione Toscana ma il livello dei contagi, in alcune zone superiore ai 250 casi ogni 100.000 abitanti e soprattutto la grande quantità di ricoveri, ha portato alla decisione di prolungare la zona rossa.

La decisione del presidente Eugenio Giani, è stata sostenuta in prima battuta dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha accettato la zona rossa nonostante proprio il capoluogo fosse sotto la soglia limite "per evitare uno spezzatino e garantire norme omogenee". L'ipotesi ha trovato poi l'appoggio dei sindaci metropolitani dell'Empolese e della Valdelsa.

Chi non l'ha presa bene. A non averla presa bene sono state le categorie economiche, stremate dall'attesa di poter riaprire, ad iniziare dagli ambulanti che nel fine settimana hanno occupato strade e piazze con i furgoni e con i banchi vuoti.

I commercianti hanno programmato in tutta la Toscana una protesta per martedì 13 Aprile "Fateci riaprire o riapriremo da soli" è lo slogan che lascia poco spazio all'interpretazione.

Contrari alla zona rossa prolungata anche gli esercenti e gli artigiani fiorentini secondo i quali "la zona rossa è una farsa".

Cosa cambia da lunedì 12 Aprile? Nulla per le province di Firenze e Prato, e per i comuni di San Miniato, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto parte della Provincia di Pisa ma compresi nella zona socio sanitaria Valdarno Empolese Valdelsa, i comuni di Poggibonsi, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Casole d’Elsa, Radicondoli compresi nella zona socio sanitaria Alta Valdelsa, pur trovandosi in provincia di Siena.