Attualità

Nuova panchina rossa contro la violenza di genere

È la quinta ospitata sul territorio comunale ed è stata collocata a due passi dalle torri di piazza San Giovanni Paolo II. Ieri l'inaugurazione

Taglio del nastro per la Panchina Rossa collocata tra piazza Toscanini e via Sottovalle. Si tratta della quinta sul territorio comunale di Fucecchio. Simbolo della lotta alla violenza di genere, la panchina inaugurata ieri a due passi dalle torri di piazza Giovanni Paolo II è stata voluta dall'amministrazione comunale e dalla Contrada Porta Raimonda.

Alla cerimonia inaugurale anche i figuranti in costume con i colori della Contrada. All'iniziativa hanno partecipato le due associazioni impegnate sul territorio nella lotta alla violenza di genere e nel sostegno alle donne vittime di violenza: il Centro Aiuto Donna Lilith, rappresentato da Bianca Masoni e Miriam Falai, e l’associazione Frida, rappresentata da Silvia Bicchi.

“È indispensabile che tutti ci prendiamo la nostra parte di responsabilità nel fermare il dilagare di atteggiamenti violenti verbali e fisici – ha ricordato la vicesindaco Emma Donnini durante il suo intervento -. La Panchina Rossa è il simbolo di una lotta che ha bisogno delle istituzioni e di una rivoluzione culturale che ciascuno di noi deve portare avanti nel rispetto della unicità di ciascuno”.

“La Panchina Rossa – ha aggiunto Sabrina Mazzei, consigliera delegata alle pari opportunità – rappresenta l'impegno per la collaborazione tra istituzioni, associazioni coinvolte e centri anti-violenza. Vuol essere un simbolo di denuncia, visti i numeri drammatici aggravati dalla pandemia, ma anche di speranza per tutte le donne che stanno subendo la violenza e che non si devono sentire sole. Vogliamo ribadire a tutte le donne, e in particolare alle giovani ragazze, di non accettare alcun atto di sopraffazione perché potrebbe essere l'inizio di un tunnel che conduce alla violenza".

“La nostra Contrada Porta Raimonda - ha aggiunto il presidente Marco Mancini - ha un Gruppo Donne riconosciuto dallo statuto, sono le Aquile che, oltre all'attività di contrada, negli anni hanno partecipato a molte iniziative, anche al fianco di associazioni che oggi sono qui presenti, per sensibilizzare le persone sui temi che riguardano la donna, sul tema della salute ma anche e soprattutto nella lotta alla violenza di genere. L'ingrediente giusto per superare questa piaga è il rispetto: il rispetto della diversità, il rispetto del più debole, del più fragile. Ciò nasce dalla conoscenza e dall’informazione, prima di tutto tra le mura domestiche, in famiglia. Il rispetto non è atto di gentilezza, è una condizione necessaria affinché una società civile possa mantenersi tale”.