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Albor, 36 operai rischiano il posto

La storica azienda di cornici ha chiesto il concordato. Mercoledì 28 febbraio la Cgil ha indetto sciopero e presidio davanti ai cancelli della ditta

Si fa sempre più complicata la situazione dei 36 dipendenti della Albor spa, storica azienda di cornici di Gambassi Terme nata nel 1963, che ha richiesto un concordato, non si sa se liquidatorio o con continuità.

"Per adesso non abbiamo trovato nessuna soluzione che potesse scongiurare i licenziamenti, e proseguono gli incontri presso la sede istituzionale metropolitana per la procedura di mobilità", ha detto Alessandro Lippi di Fillea Cgil Firenze.

In una nota del sindacato si legge inoltre che: "La proprietà ha informato le rappresentanze sindacali che esiste un interessamento da parte di almeno una società per prendere in affitto l'azienda, con opzione successiva di acquisto, ma senza le complete garanzie occupazionali richieste dal sindacato. Sulla vicenda è stata attivata l'unità di crisi con il responsabile Regionale delle attività produttive Gianfranco Simoncini, che si è impegnato immediatamente - insieme al sindaco di Gambassi Paolo Campinoti, sempre presente alle riunioni istituzionali effettuate - a convocare la società interessata all'affitto, per favorire un confronto e una soluzione fra le parti".

“Per noi - ha concluso Lippi - rimane prioritaria la questione della salvaguardia occupazionale e di proseguimento dell'attività produttiva, per questo abbiamo proposto, nei tavoli di discussione, soluzioni che possono aiutare la definizione di un accordo con le necessarie garanzie occupazionali e di gestione delle maestranze".

Per rivendicare queste ragioni, la Fillea Cgil e i lavoratori (riuniti ieri in assemblea) hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e un pacchetto di ore di sciopero, con le prime 8 ore da effettuarsi mercoledì 28 febbraio con presidio-conferenza stampa di fronte ai cancelli della Albor Spa in via della Repubblica dalle 10 alle 13.