Attualità

'​In viaggio con Cecilia'

Il documentario di Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente sarà proiettato martedì 17 e mercoledì 18 Marzo alle 21,15 al Multisala Boccaccio

L'iniziativa, alla quale parteciperanno le due autrici, si svolge nell'ambito del calendario di eventi "Marzo al femminile" organizzato dal Comune di Certaldo in collaborazione Grandeschermo, Multisala Boccaccio, Forum delle Donne, Unicoop Firenze Sezione soci Certaldo, I Cettardini, APSP Egiziano Giglioli, SPI CGIL Certaldo, Auser.

Con il documentario "In viaggio con Cecilia" Mangini e Barbanente hanno voluto raccontare com’è cambiata la "loro" Puglia. L'opera è stata realizzata intrecciando epoche e luoghi, facendo dialogare le immagini d’archivio con quelle attuali. Ma nell'estate del 2012, anno di produzione del film, un giudice ordinava l’arresto di Emilio Riva, il "padrone" dell’ILVA di Taranto. Il viaggio è diventato così l’occasione per confrontarsi con alcune domande che nei decenni passati Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma al tempo stesso la pone in un presente crudele e contraddittorio? Le riposte non possono che essere cercate nelle persone incontrate.

Cecilia Mangini è nata a Mola di Bari nel 1927 ma è vissuta a Firenze. Nel 2009 è stata insignita con la Medaglia del Presidente della Repubblica con la motivazione: «per aver trasmesso alle generazioni future, attraverso la sua attività di cineasta documentarista, alcune delle più belle immagini dell’Italia degli anni ‘50 e ‘60”. Prima donna a girare documentari nel dopoguerra, nel corso degli anni ha girato 40 cortometraggi e diversi lungometraggi realizzati spesso insieme al marito Lino Del Fra, mostrando la transizione dell’Italia verso una industrializzazione sollecitata dal boom economico. I più famosi e controversi: “Essere Donne” e “Comizi d’amore”. Il primo, una impegnativa ricognizione nel mondo lavorativo femminile, un mediometraggio del 1965: tabacchine, braccianti, emigranti che vedevano nella fabbrica un salto di qualità per la propria esistenza. Il secondo, “Comizi d’amore”, lunga inchiesta in cui si traccia uno straordinario affresco dei cambiamenti di mentalità sull’amore e la sessualità. Realizzato con Pier Paolo Pasolini.