Cronaca

Incendio alla Calcestruzzi, sopralluogo tecnico

Messa in sicurezza parte dell'azienda di Spicchio. Intervento di Arpat e Asl. Presto le analisi sui materiali della copertura

Un corto circuito, partito da una betoniera all'interno del rimessaggio, all'origine dell'incendio che ha coinvolto la Calcestruzzi Spicchiesi, nella frazione di Spicchio del comune di Vinci.

Le fiamme si sono rapidamente estese ad altri due mezzi pesanti che si trovavano nello stesso rimessaggio, che presenta una copertura in onduline di fibro cemento di circa 110 metri quadrati realizzata (secondo quanto dichiarato dal proprietario) nel 1990.

I vigili del fuoco sono prontamente intervenuti e sono riusciti a spegnere l'incendio intorno alle 23,30.

Sul posto  sia tecnici del Dipartimento del Circondario Empolese Arpat sia del Dipartimento di Prevenzione della ASL 11.

La relativa intensità e durata dei fumi prodotti, in assenza dell’osservazione di venti al suolo e di fenomeni di inversione termica, non ha fatto ravvisare, da parte dei tecnici ASL, presupposti di pericolosità per l’inalazione degli stessi né per i cittadini e per gli operatori intervenuti, fatto salvo l’intervento diretto dei VVFF, opportunamente attrezzati e formati.

"Riguardo all’ampia porzione di tettoia di copertura interessata dall’incendio e franata in parte al suolo dove si è frantumata, sussiste il sospetto - secondo Arpat - che si tratti di cemento-amianto ma non è stato possibile accertarsene coi comuni mezzi a disposizione, né a vista. Né d’altronde il proprietario è stato in grado di fornire elementi utili alla corretta individuazione del materiale, tra l’altro acquistato recentemente (sei mesi circa), come dichiarato dallo stesso".

Per questo gli operatori Arpat hanno campionato dei frammenti di tettoia che sarà analizzato dal laboratorio specializzato di Area Vasta a Firenze, per determinare con certezza la natura dei materiali.

In attesa di conoscere gli esiti di tali accertamenti, poiché la presenza eventuale di amianto potrebbe costituire pericolo per la salute di addetti e cittadini, il Dipartimento di Prevenzione ASL 11 ha proposto al sindaco di intimare al proprietario dell'azienda di far mettere immediatamente in sicurezza i materiali oggetto di potenziale pericolo (tettoia bruciata e comunque rotta). Dovrà avvalersi per questo di ditta specializzata ed autorizzata alla rimozione di amianto. Ciò fino a dimostrazione dell’innocuità del materiale od alla conferma della presenza di amianto a cui dovrà seguire adeguata rimozione e allontanamento/smaltimento in sicurezza sempre da ditta specializzata e autorizzata.