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Linfedema: una problematica sempre più comune che non colpisce solo le gambe

Ci sono condizioni mediche meno note di altre e alcune di queste hanno una bassa risonanza, tutto ciò le rende più difficili da riconoscere e diagnosticare poiché i pazienti stessi ignorano i campanelli d’allarme.

Una di queste è il linfedema, una condizione che colpisce un numero crescente di persone (donne soprattutto) in tutto il mondo. Associato a gonfiore delle gambe, ma non solo, si manifesta in diversi stadi e differenti parti del corpo causando disagi fisici e impatti sulla qualità di vita.

Dall’uso di calze contenitive a indossare canottiere modellanti e contenitive da donnafino alla terapia compressiva e ad uno stile di vita equilibrato: ecco quali sono i possibili rimedi e i sintomi che dovrebbero allarmarci.

Cos’è il linfedema?

Potremmo definire il linfedema come un accumulo di liquidi linfatici che ristagnano all’interno dei tessuti del nostro corpo. La causa? Un malfunzionamento del sistema linfatico che non riesce a drenare gli eccessi.

La linfa accumulata che non defluisce causa gonfiore cronico, soprattutto a caviglie, gambe, braccia, addome e viso. Può essere primario, se congenito, o secondario se si sviluppa in seguito a traumi, trattamenti oncologici, infezioni e interventi chirurgici. Da non confondere con semplice ritenzione idrica passeggera, la patologia cronica ha bisogno di trattamenti e attenzioni mirate.

I sintomi da non sottovalutare sono:

Gonfiore persistente a una o più estremità;

Sensazione di pesantezza o tensione nella zona colpita;

Rigidità o difficoltà nei movimenti;

Pelle che si indurisce o si ispessisce (fibrosi);

● Comparsa di pieghe cutanee accentuate;

● Frequenti infezioni o arrossamenti della pelle.

Nelle fasi iniziali il gonfiore può ridursi con il riposo o alzando l’arto, ma col tempo diventa permanente ed ecco perché è essenziale intervenire tempestivamente, anche alla comparsa dei primi sintomi.

Come trattare il linfedema

Dal linfedema non si guarisce ma si deve intervenire per gestirlo con dei trattamenti ad hoc come:

Terapia decongestiva complessa. Un insieme di trattamenti combinati che includono il linfodrenaggio manuale, bendaggi compressivi, esercizi specifici e cura della pelle;

Esercizio fisico regolare. Attività dolce come il nuoto, la camminata o lo yoga possono favorire il drenaggio linfatico naturale;

Alimentazione equilibrata. Una dieta anti-infiammatoria e povera di sodio può ridurre la ritenzione e migliorare il tono generale dei tessuti;

Indumenti compressivi. Indossare capi specificamente progettati per supportare il drenaggio linfatico è uno degli strumenti più efficaci.

Le differenze tra linfedema e lipedema

Nel parlato colloquiale quando il linfedema non viene scambiato per ritenzione idrica si sovrappone al lipedema ma si tratta di due patologie diverse.

Il linfedema coinvolge il sistema linfatico, insorge in maniera non per forza simmetrica e colpisce persino mani e piedi. Il lipedema è una patologia collegata al tessuto adiposo; il sintomo più evidente è l’accumulo di grasso (spesso simmetrico) su cosce, gambe, fianchi ma anche addome e viso. È doloroso al tatto e tende a peggiorare nel tempo.

Il consiglio? Chi ha dubbi o domande può rivolgersi al proprio medico di famiglia o indagare meglio con degli specialisti per capire se si tratti di gonfiore passeggero oppure di una patologia da affrontare con i giusti trattamenti.