Politica

Luca Lotti torna a casa e parla di riforme

Alla Festa dell'Unità il sottosegretario ha affrontato molti degli argomenti al centro della discussione: la riforma del Senato, la scuola, il lavoro

Denominatore comune di tutti i temi affrontati da Lotti è stata la necessità di proseguire sulla strada delle riforme, senza cedere a ricatti o tranelli. "Abbiamo proposto queste riforme non per un capriccio ma perchè ce le chiede il Paese, prima ancora che l'Europa."

A cominciare dalla riforma del Senato e dall'abolizione del bicameralismo perfetto. "Siamo l'unico Paese europeo ad avere due Camere elettive che svolgono le stesse funzioni. - ha commentato il sottosegretario - Questa riforma non è solo per ridurre il numero dei parlamentari, che comunque non fa male, ma soprattutto per accelerare l'iter di approvazione delle leggi. Non è con la diminuzione del numero dei parlamentari che si indebolisce la democrazia, ma mantenendo procedure che rendono quasi impossibile l'approvazione di importanti provvedimenti."

Se la parte relativa alla scuola è servita a Lotti per sottolineare l'importanza degli investimenti promessi sull'edilizia e della riforma complessiva del mondo dell'istruzione, è stato sul lavoro che il sottosegretario non ha lasciato spazio a fraintendimenti. "Andremo fino in fondo, - ha detto - se non ce la faremo a riformarlo andremo a casa." Lotti ha criticato fortemente il dibattito di queste settimane sul mantenimento o meno dell'articolo 18 e ha evidenziato come il mondo nel quale venne disegnata l'architettura dello Statuto dei lavoratori fosse profondamente diverso da quello che viviamo in questo momento. "E' necessario riformare la legislazione sul lavoro per creare un Paese che sia in grado di interpretare la realtà di oggi e di portare proposte per il futuro."