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Mazzantini: "Sarebbe questa la nuova politica?"

Il segretario del Pd ha commentato le dimissioni degli ex consiglieri del Movimento 5 stelle: "Aperti gli occhi sulla politica verticistica di Grillo"

Nel suo intervento Mazzantini ha sottolineato anche il comportamento di Gabriele Sani, che, subito dopo essersi candidato a sindaco ed essere uscito sconfitto, si è dimesso anche da consigliere comunale "come se si trattasse di una gara personale svincolata dal consenso degli elettori" e in questi giorni, pur essendo formalmente coordinatore del Movimento, non ha sentito il bisogno di chiarire la propria posizione.

Ma l'occasione delle dimissioni in massa dei consiglieri dal gruppo 'a 5 stelle', ha consentito soprattutto al segretario del Partito Democratico di proporre una riflessione generale sul metodo utilizzato dai 'grillini' dal momento del loro ingresso in politica e nella istituzioni 

"Sarebbe questa la nuova politica? - si è chiesto Mazzantini - Questa la nuova cittadinanza attiva che si è arrogata il titolo di politica superiore, tanto da snobbare la tradizionale collocazione da sinistra a destra e sedersi trasversalmente nei seggi alti di Montecitorio all'atto dell'insediamento dell'ultima legislatura?.

Il problema- ha proseguito- non è tanto quello di cittadini eletti o meno nelle istituzioni, che aprono finalmente gli occhi sulla natura "padronale e verticistica", per usare le loro parole, del Movimento 5 Stelle; la colpa maggiore da imputare al grillismo è stata quella di aver strumentalizzato demagogicamente il tema della Casta per far leva sui sacrifici, le speranze frustrate e la rabbia diffusa, che crescenti montavano nel cuore e nella mente degli italiani, svilendo i partiti e le istituzioni come luoghi morti, composti da cariche che chiunque può ricoprire e ostacolando, così, la formazione di una nuova, preparata, oltre che onesta, classe dirigente, che prendesse le redini del Paese.

La corruzione, il malaffare in senso lato, l'incapacità di parte della politica italiana di costituire esempio di dedizione al bene comune, - ha concluso il ragionamento - ha reso comprensibili le critiche più radicali ed indiscriminate, nonostante le tante persone per bene che dentro i partiti o nelle istituzioni rendono ed hanno reso un servizio alla propria comunità."

Sulla scelta degli ex consiglieri grillini di formare una nuova lista civica ed un relativo gruppo consiliare Mazzantini ha commentato sostenendo che, come non poteva essere il Movimento 5 Stelle la panacea di tutti i mali che avrebbe risolto qualsiasi problema, così non potranno esserlo adesso le liste civiche,  "quasi che fosse il contenitore il problema, piuttosto che chi lo anima.

I partiti -ha concluso il segretario democratico- Non sono, di per sé, strumenti chiusi ed autoreferenziali a protezione di chissà chi, ma espressioni del diritto di associazione ed hanno quale vera sfida davanti non quella di superare se stessi, ma di dare piena attuazione all'art. 49 della Costituzione, di concorrere cioè "con metodo democratico a determinare la politica nazionale."