Cultura

Monitor di terracotta da Montelupo alla Farnesina

Dopo essere stata esposta nella fornace del palazzo podestarile, l’installazione realizzata da Fabrizio Plessi è ora in mostra nella Capitale

L'opera di Fabrizio Plessi esposta alla Farnesina

L'opera realizzata dall'artista Fabrizio Plessi a Montelupo, dal 9 gennaio è esposta nella sede della Farnesina, a Roma.

La creazione di Plessi,  realizzata a Montelupo, è stata presentata quindi anche nella Capitale, ovviamente dal suo autore, alla presenza del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Angelino Alfano e del ministro dell’Istruzione, università e ricerca Valeria Fedeli, ai vertici del mondo della ricerca e dell’università.

Per la prima volta dagli anni Settanta Fabrizio Plessi, che ha sempre utilizzato videocamere, monitor televisivi e neon, ha ideato un’opera del tutto priva di elettricità, consistente esclusivamente in materiale ceramico.

Pioniere della video art, Fabrizio Plessi ha fatto riprodurre in terracotta trenta monitor televisivi, “invecchiati” come si trattasse di uno scavo archeologico del futuro, rimanenze di una memoria che forse lo è oggi già per noi, trattandosi volutamente del modello di un vecchio televisore degli anni Cinquanta.

L’opera creata a Montelupo Fiorentino nell’ambito del progetto Materia Prima, la ceramica dell’arte contemporanea 2015/2016 (sostenuto dalla Regione Toscana) diretto da Marco Tonelli e realizzato dalla Fondazione museo Montelupo onlus, è stata installata ed esposta nella fornace Cioni Alderighi del palazzo podestarile di Montelupo Fiorentino dal 19 marzo al 30 giugno 2016.

Per la realizzazione della sua opera Plessi è stato affiancato da una manifattura montelupina, le ceramiche ND Dolfi; tutti i materiali sono stati, invece forniti da Colorobbia.

Il progetto ha visto il coinvolgimento di più artisti abbinati alle aziende facenti parte della Strada della ceramica. Dal connubio fra genio dell’arte e sapere tradizionale locale sono scaturite opere site specific in ceramica, collocate in spazi precisi della città scelti dagli artisti stessi.