Cronaca

Il sindaco vieta le messe nei cimiteri

Un’ordinanza del sindaco vieta le messe nei cimiteri il 1 e 2 novembre. I parroci effettueranno comunque le benedizioni dei defunti, ma senza persone

Il sindaco di Montelupo Fiorentino, Paolo Masetti ha firmato oggi un’ordinanza con la quale vieta lo svolgimento delle messe nei cimiteri e la benedizione dei defunti alla presenza delle persone.

"Le persone attualmente positive al Coronavirus a Montelupo Fiorentino sono 118.

La situazione sta mutando così rapidamente che è necessario attuare le misure possibili al fine di evitare un incremento dei contagi.

La ricorrenza del 1 e 2 novembre desta preoccupazioni perché porta nei cimiteri cittadini numerose persone, in particolare anziani", ha spiegato Masetti.

L’amministrazione comunale ha anche sentito i parroci, con i quali ha convenuto la necessità di invitare i fedeli a non recarsi al cimitero in questi giorni.

"Immagino che alcune persone possano rimanere interdette da quanto disposto, ma la visita ai cimiteri il primo novembre è veramente una potenziale occasione di assembramento di persone, ancor più se si prevedono momenti di alta concentrazione come la tradizionale messa o la benedizione dei defunti. Devo dire che ho trovato i parroci concordi con me su questo aspetto", ha aggiunto ancora il sindaco.

"Ovviamente ci è parso eccessivo prevedere la chiusura dei cimiteri, ma l’invito a tutti è quello di evitare di andare a trovare i propri defunti nei giorni di maggiore affluenza e se possibile di posticipare in momenti più tranquilli la visita. Siamo in una situazione eccezionale, molte attività sono chiuse, altre devono cessare alle 18 di ogni giorno, i nostri ragazzi più grandi vanno a scuola pochi giorni a settimana. Evitiamo tutte le possibili occasioni di incontro".

Anche l'Amministrazione comunale di Vinci ha emanato un'ordinanza con la quale vieta la celebrazione delle messe all'interno dei cimiteri. Le funzioni religiose in suffragio dei defunti saranno organizzate e gestite dalle parrocchie nelle rispettive chiese, nel rispetto delle norme fissate dai decreti governativi.