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L'autovelox e l'annullamento delle multe annullate

In appello le sentenze del giudice di pace di Empoli, che ha sempre annullato le multe fatte sulla Ss67, vengono tutte ribaltate

L’autovelox collocato sulla Strada Statale 67, vicino all’incrocio con via I Maggio, continua a far discutere, tanto da mandare in cortocircuito i vari livelli della giustizia. Il problema nasce dall’accoglimento da parte del giudice di pace di Empoli dei ricorsi fatti da alcuni automobilisti: la mancanza delle distanze previste dal codice della strada per la collocazione della segnaletica sono all’origine di questa decisione.

In realtà, ogni qual volta il Comune è ricorso in appello nei confronti delle sentenze del giudice di pace di Empoli, il tribunale ordinario di Firenze lo ha accolto, respinto l’opposizione in primo grado e quindi confermato la validità della collocazione del rilevatore di velocità e le sue caratteristiche tecniche.

"Mi permetto - queste le parole del sindaco Paolo Masetti - di invitare il giudice di pace di Empoli a valutare con attenzione l’annullamento delle sanzioni emesse dall’Unione dei comuni a seguito delle rilevazioni fatte dal rilevatore di velocità collocato sulla Strada Statale 67: ormai è oggettivamente chiaro che il tribunale ordinario in secondo grado non condivide le motivazioni di tali sentenze. Annullamenti che hanno come risultato un ritardo nei tempi di riscossione delle multe, un aggravio sul sistema giudiziario e, in ultima analisi, un danno sia all’ente che ai cittadini. Abbiamo osservato tutte le prescrizioni previste dal codice della strada proprio per evitare ricorsi".

Su questa constatazione oggettiva, si inserisce poi una valutazione di carattere generale. "Se viene elevata una multa dall’autovelox - ha detto ancora il primo cittadino - vuol dire che viene superata la velocità prevista per quel tratto di strada. Abbiamo registrato persone che guidavano sulla Statale come se fossero in autostrada a una velocità anche superiore ai 110 km/h. L’infrazione è innegabile, così come e soprattutto il rischio per chi guida e per i pedoni".

È innegabile che da quando sulla Statale 67 è stato collocato il misuratore di velocità il numero di incidenti è diminuito sensibilmente, fino quasi ad azzerarsi. Così come è ovvia la pericolosità di quella strada, su cui transitano 10mila veicoli il giorno. L’amministrazione comunale ha già realizzato una rotonda per mitigare il rischio e indurre una minore velocità e a breve ne realizzerà un’altra.

Pare chiaro che l’obiettivo non sia, come ipotizzano i più critici, quello di fare cassa, ma di garantire la sicurezza dei cittadini e che l’amministrazione comunale negli ultimi anni si sia impegnata in tal senso. Non a caso ha scelto di investire il 75 per cento dei proventi delle multe in sicurezza stradale, anziché solo il 50 per cento come prevede la normativa.

"Laddove vengono installati dei misuratori di velocità - ha infine commentato la comandante della polizia municipale, Annalisa Maritan - è perché vi sono oggettivi motivi di pericolo tali da imporre di limitare la velocità in quel tratto di strada. La sicurezza è un bene comune e come tale va tutelato da parte di tutti gli organi che sono preposti a farlo. L' Unione dei Comuni, rappresentata in dall'avvocato Fabio Piccioni del foro di Firenze, ha visto riconosciute le proprie ragioni, ma soprattutto ha visto riconosciuta la legittimità del proprio operato. Il giudice di pace aveva cassato, ma quello del tribunale ha convalidato".