Attualità

​Nonni falegnami risistemano le panchine

Sono circa 10 i cittadini che hanno aderito al progetto dell’associazione Auser, a loro si aggiungeranno anche alcuni migranti del territorio

C’erano una volta davanti alla zona sportiva di Montelupo panchine un po’ malconce. Oggi non ci sono più, grazie ai nonni-falegnami che hanno aderito a un progetto nato dalla collaborazione fra l’associazione Auser e il Comune.

"Passeggiando per Montelupo mi è capitato di notare che alcuni arredi avevano necessità di essere restaurati - ha raccontato la presidente Auser Annalisa Nozzoli -, so perfettamente che le risorse dell’amministrazione talvolta non sono sufficienti e da qui l’idea di lanciare un progetto che coinvolgesse la cittadinanza, non solo i volontari dell’Auser, in maniera attiva. Ho proposto l’idea al comune e ne è nato un progetto condiviso. Fra l’altro poche settimane fa ho avuto modo di condividerlo anche con la delegazione regionale dell’Auser, incontrando apprezzamenti".

Circa 10 cittadini hanno risposto all’invito dell’associazione; coordinati da un falegname esperto sono a lavoro per restaurare le panchine, a partire da quelle collocate davanti alla zona sportiva.

Il Comune mette a disposizione tutti i materiali per realizzare le manutenzioni.

Ai volontari che già hanno dato la disponibilità si aggiungeranno nelle prossime settimane anche alcuni migranti, attualmente ospitati nell’alloggio della zona industriale delle Pratella.

Il loro coinvolgimento sarà effettivo appena saranno completate le pratiche burocratiche legate all’assicurazione.

"L’attività proposta dall’Auser è la prima con cui i migranti presenti sul territorio iniziano a collaborare con le nostre associazioni di volontariatoha spiegato l’assessore alle politiche sociali Marinella Chiti Tante realtà del territorio hanno risposto all’ invito dell’amministrazione; dopo di che al fine di gestire in modo efficiente l’inserimento dei migranti nelle associazioni di volontariato abbiamo chiesto alla cooperativa Colori di coordinare anche questo aspetto, sia da un punto di vista burocratico che organizzativo. La cooperativa Colori è la stessa che gestisce l’accoglienza nell’edificio situato nella zona industriale della Pratella. Come ho già avuto modo di dire sono convinta che progetti come quello che andiamo a realizzare siano uno strumento efficace di integrazione".