Attualità

Per Sant'Andrea si è ripetuto il dono della cera

E' stato il sindaco a consegnarla al proposto, seguendo una tradizione secolare, durante la Messa per il Patrono che si è svolta ieri in Collegiata

La storia di questo scambio ha radici molto antiche, se si pensa che nel libro "Guida di Empoli illustrata" del proposto di Empoli monsignor Gennaro Bucchi, pubblicato nel 1906, si legge: "Nel giorno della festa di questo santo [patrono] veniva fatta l'offerta dal Comune, dalle milizie e dalle Arti della lana, speziali, fondachi, rigattieri e sarti, merciai, velettai e cappellai, legnaiuoli, muratori e pizzacagnoli, fabbri e maniscalchi, cuoiai e calzolai, tessitori e battilana, osti e beccai, fornai e panattieri, uccellatori e navicellai...".

Già da un documento del XVIII secolo, inoltre, emerge come il Comune continuò a stanziare annualmente la spesa per 6 libbre di cera da donare alla Chiesa della Collegiata, tanto che nel 1791 la spesa fu di lire 15.16.

"E’ un onore per me – ha detto il sindaco di Empoli dall’altare della Collegiata– rinnovare questa tradizione che non cela la grande collaborazione che da sempre va avanti tra il Comune e la chiesa locale. Un sostegno reciproco che nasconde la secolare vicinanza fra le due istituzioni cittadine. Il fatto che la messa per Sant’Andrea sia seguita alla cerimonia della consegna del nostro premio più importante a Don Renzo non è casuale ed è un segno, insieme alla simbolica donazione del cero, di come questa amministrazione voglia proseguire in questo clima di amicizia e mutua partecipazione agli eventi della nostra città che si traduce nella fattiva attenzione ai problemi dei cittadini."